Chieti: al Marrucino il dramma dei Desaparecidos firmato da Davide Cavuti

Al teatro Marrucino di Chieti sabato 5 aprile, alle ore 21, e, in replica, domenica 6 marzo, alle 17.30, andrà in scena, in anteprima nazionale, il nuovo spettacolo firmato dal maestro Davide Cavuti: “Il mio nome è Tango”

Sarà interpretato dagli attori Pino Ammendola e Alessandro Blasioli, con la partecipazione di Giorgio Pasotti (nel ruolo del narratore): il testo, le musiche originali e la regia sono di Davide Cavuti.

Nella presentazione si legge “Lo spettacolo, penultimo appuntamento della Stagione di Prosa da record del Teatro Marrucino, è tratto da un racconto inedito di Davide Cavuti, e racconta la dolorosa vicenda delle Madri di Plaza de Mayo e dei desaparecidos argentini. È la storia di José Martinez (nome di fantasia), rapito dai militari del regime all’età di tre anni dopo che gli avevano assassinato i genitori, e, successivamente, cresciuto in una famiglia di uno dei comandanti che ordinarono le mattanze tra il 1976 e il 1983 in Argentina.
«La mattina del 24 marzo 1976 i militari occuparono il palazzo del governo a Buenos Aires. José Martinez aveva tre anni e subì una delle violenze più atroci perpetrate dalla dittatura argentina di quel tempo. Scomparve in una di quelle mattine grigie e fu cresciuto da genitori che non erano i suoi. Quando circa vent’anni dopo, riuscì a scoprire la verità, tornò a vivere con la sua famiglia di origine, o per meglio dire, quella parte che ne era rimasta: la sola nonna Angela». Nello spettacolo, potremmo assistere al duro confronto tra Josè e il padre carnefice che lo adottò, il comandante della Marina militare argentina Horacio Vidal (nome di fantasia). Dal dialogo tra i due protagonisti, verranno descritte le orribili azioni commesse dalla dittatura contro migliaia di ragazzi e contro tutti quelli che non erano in linea con il governo di quel periodo. Il nome di copertura del comandante Vidal usato negli anni della dittatura era “Tango”. «Vi furono anni di miseria e di vergogna dopo il golpe del marzo 1976 in Argentina, che determinarono la sparizione di migliaia di persone. Le Madri di Plaza de Mayo ebbero il coraggio
di combattere, sfidando la dittatura, decise a ritrovare i propri figli scomparsi, i desaparecidos», ha dichiarato il maestro Davide Cavuti.
Il cast dello spettacolo si completa con le scene di Emanuele D’Ancona, le coreografie di Americo Di Francesco, i danzatori Anton Di  Domenica e Sara Martelli, Eleonora Serpente, Alessia Surricchio e la partecipazione del chitarrista Martin Diaz Gonzalez. Assistente alla regia è Riccardo Iezzi, le foto di scena sono di Pietro Nissi. La produzione è di “Green Factory” con “MuTeArt Produzioni”.
Dal testo di Cavuti, emergeranno le storie di tanti ragazzi scomparsi nel nulla: «Juan Carlos lo sequestrarono a casa sua, davanti agli occhi del padre. La madre era al lavoro. Lo vennero a cercare alcuni militari in borghese. Era una notte d’inverno. Pioveva. Era molto freddo. Da quel freddo siamo nati noi, tutti orfani. Senza nessuna speranza e viviamo nella desolazione di sentirci vivi. (…) Ma quelle anime torneranno. E urleranno nelle coscienze di chi ha compiuto quei fatti così gravi. E sarà come sentire nuovamente le voci delle madri nella piazza della vergogna. (…) Dove sei madre mia? Dovesono quei disegni colorati di saggezza che hai dipinto nel mio cuore? Riesco a sentire solo le urla soffocate dei bambini che, come me, sono stati cresciuti all’ombra di tremende bugie. (…) Quando ti penso, diventa tutto possibile: vorrei essere un bambino che gioca felice con te, per cancellare tutto quel dolore scandito all’infinito».

Davide Cavuti (nella foto in basso) laureato in Ingegneria Elettrica all’Università dell’Aquila, è autore di colonne sonore per il cinema e per il teatro per registi come Michele Placido, Pasquale Squitieri, Giorgio Albertazzi, Lino Guanciale, Edoardo Leo, Ugo Pagliai, Anna Foglietta. Ha collaborato con i “Premi Oscar” Ennio Morricone, Luis Enriquez Bacalov, Nicola Piovani. È stato Finalista ai “Nastri d’argento” 2022 per il suo film biografico “Un marziano di nome Ennio”. Ha vinto per due volte il “Premio Flaiano” (nel 2017 e nel 2022) e ha ricevuto l’“Award of Excellence” nel 2019 a Toronto. Ha composto le musiche tradizionali del film Orlando di Daniele Vicari che ha ricevuto una “nomination come migliore colonna sonora” ai “Nastri d’argento 2023”. Nel 2025, ha composto le musiche de “Il vedovo” (dall’omonimo film di Dino Risi) con Massimo Ghini, de “Il medico dei maiali” con Luca Bizzarri e Francesco Montanari e del recital “Io il cinema e la poesia” con Giancarlo Giannini. Direttore della dell’Auditorium Sirena e della Stagione di Prosa del Teatro Marrucino, ha fondato e dirige il “Premio Internazionale Cicognini”.