Anziani raggirati a Chieti dove cinque pazienti degli Istituti Riuniti San Giovanni Battista si sono ritrovati i libretti postali ripuliti.
Conti sui libretti postali alleggeriti complessivamente di una somma pari a 125mila euro nel giro di pochi anni. Vittime sono cinque anziani pazienti degli Istituti Riuniti San Giovanni Battista di Chieti. Sotto accusa, per circonvenzione di incapace, davanti al giudice due dipendenti delle case di riposo: Patrizia Cavalli, sessantacinquenne residente a Chieti, coordinatrice dell’area educativa, e Marta Mantini, cinquantasettenne di Chieti, coordinatrice delle infermiere. Ieri mattina il giudice le ha rinviate a giudizio e il processo inizierà il 22 marzo.
Entrambe attualmente sono sospese dal lavoro in attesa del giudizio del tribunale che dovrà accertare se Cavalli e Mantini abbiano abusato della buona fede di pazienti “in condizioni di deficienza psichica, accompagnandole a prelevare somme di denaro dal proprio libretto, facendo credere loro che fossero destinate a far fronte a spese personali, quando in realtà, ad eccezione di piccole cifre, considerato che erano ospiti a totale carico della Asl, venivano da loro incamerate”.
Le pazienti , che secondo l’accusa sono state raggirate, sono affette da “gravi ritardi mentali e prive di qualsiasi legame e rapporto con la famiglia d’origine “, ricoverate da molti anni al San Giovanni Battista. Una di di loro è ospite della struttura da quando era bambina. Secondo le indagini della Procura della Repubblica teatina dal libretto della paziente di 46 anni, ospite della sin dall’età dell’infanzia, sono stati prelevati 17 mila euro dal maggio del 2011 al settembre del 2014. Dal libretto della seconda paziente di 74 anni, 20 mila euro ,nel periodo che va da maggio del 2012 a settembre 2014. La terza ospite, nata nel 1939 e nel frattempo deceduta, è stata derubata di 27 mila euro tra l’aprile del 2012 settembre 2014 mentre ad una anziana di 68 anni, tra il novembre del 2010 e il settembre 2014 sono stati portati via dal libretto 9 mila euro.. L’ammanco più consistente è quello di 54mila euro registrato dall’ottobre del 2008 al settembre 2014 ai danni della più anziana delle cinque, nata nel 1923. A far partire le indagini nel 2014 è stato un esposto presentato in Procura dalla struttura di assistenza. Nell’udienza di ieri sono state ammesse anche tutte le parti civili.