Javier Cercas premiato oggi dall’Università d’Annunzio sarà anche al festival squilibri di Francavilla, aperto da Sabina Guzzanti
Tradotto in più di venti lingue, con oltre quarant’anni di attività letteraria e best seller come “I soldati di Salamina”, pubblicato nel 2001 che lo ha reso uno scrittore universalmente riconosciuto, lo spagnolo Javier Cercas è da oggi membro onorario del corpo accademico dell’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara.
Nato nel 1962 in una Spagna ancora franchista, protagonista di molte sue opere, Javier Cercas ha ricevuto l’onorificenza, che prima di lui era toccata a Liliana Segre, direttamente dalle mani del rettore Liborio Stuppia. Per lo scrittore, saggista, filologo e professore ed editorialista del quotidiano El Paìs, che nel 2020 a Pescara ha ritirato anche il Premio Flaiano, l’onorificenza dell’ateneo dannunziano, conferita al Palazzetto dei Veneziani di Chieti, è stata la prima attribuitagli da un’università italiana.
«È un grande onore per me sapere che i saggi di questa università mi ritengono all’altezza di dare un contributo per questa comunità», ha dichiarato Javier Cercas, che parlando del contesto sociopolitico attuale e nello specifico dell’avanzata della destra non solo nella Spagna di Sanchez ma più in generale in Europa, ha aggiunto: «Il problema non è la destra in sé, ma certi movimenti che mettono in pericolo la democrazia. Questa è una lotta di tutti contro le regressioni, perché il popolo siamo noi. Abbiamo uno strumento molto importante, che è l’Unione Europea e proprio il progetto di un’Europa unita è la grande scommessa da vincere: io sono insensatamente ottimista».
Al conferimento dell’onorificenza è seguito un convegno organizzato in collaborazione con Squilibri, il Festival delle narrazioni di Francavilla al Mare.
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