Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Chieti Luca De Ninis ha condannato a 10 anni di reclusione Ercole Spinelli, 59 anni e a 9 anni Clorinda Bevilacqua di 55, entrambi residenti a Chieti.
I due erano finiti in carcere a gennaio scorso. Entrambi in aula quando è stata letta la sentenza, assistiti dagli avvocati Antonio Valentini e Vincenzo Di Nanna. Il processo si è svolto con il rito abbreviato. La Bevilacqua ha reso alcune dichiarazioni spontanee. Per i due, accusati di concorso in usura e in estorsione, il pm Giuseppe Falasca aveva chiesto la condanna a 15 anni, pena dalla quale scomputare la diminuente prevista dal rito. Una delle vittime, assistite dall’avv. Gianluca Carlone, si è costituita parte civile. A svelare il vorticoso giro di prestiti a usura, culminato con il duplice arresto, è stata un’indagine condotta degli uomini della sezione di Pg della Polizia di Stato presso la Procura della Repubblica. In uno dei casi accertati, la vittima, partendo da un prestito iniziale di 5.000 euro, fu stata costretta a versare in 15 anni a titolo di interessi circa 120mila euro. Le indagini, che sono state condotte attraverso osservazioni, pedinamenti ed intercettazioni telefoniche, hanno accertato che i due minacciavano ed intimorivano le vittime, per la maggior parte artigiani, commercianti, pensionati e disoccupati, per costringerle a pagare interessi usurari. La minaccia utilizzata dalla coppia nei confronti delle vittime per farsi restituire i soldi, era quella, che il denaro dato loro in prestito apparteneva ad una famiglia di zingari malavitosi di Pescara.