Sepolta a Chieti la salma del pittore e scrittore Francesco Manzini, morto a 85 anni a Roma dove viveva e dove, ieri 4 ottobre, si sono svolti i funerali.
L’artista, papà di Antonio Manzini, ideatore del popolare poliziotto Rocco Schiavone, interpretato in tv da Marco Giallini, e di Laura che ricordano quanto fosse rimasto legato alla sua città natale nonostante da molti anni si fosse trasferito a Roma con la moglie Giovanna Zecca. I funerali si sono svolti ieri a Roma, nella chiesa della Beata Vergine del Carmelo Mostacciano, ma oggi alle 10 a Sant’Anna è prevista la seconda cerimonia religiosa prima della tumulazione nella cappella di famiglia nel cimitero di Chieti.
Francesco Manzini, diplomatosi al liceo classico “G.B.Vico”, la scuola alla quale nel 2014 ha donato l’opera intitolata “L’Arca dei Quattro Cantoni”, un polittico a trasformazione alto tre metri e largo tre metri e mezzo, composto di 17 tele e di varie sculture polimateriche, conservata nell’aula magna del convitto Vico che porta il nome dell’artista. Al Vico ha donato anche le due grandi tele: ” Morte di J.N. desaparecido ” e “Nascita di J.N. desaparecido”. Dopo la maturità classica, si era laureato in giurisprudenza ed era stato assunto all’Agip dove conobbe l’allora presidente dell’Eni Enrico Mattei. Per l’Eni lavorò come redattore capo alla rivista “Ecos”che ebbe risonanza internazionale. e’ stato fautore e protagonista di iniziative e manifestazioni di grande rilevanza. Un murale di 300 metri quadrati fu esposto al Museo dell’economia nazionale di Mosca. Nel 1973 trasferì lo studio in via Germanico a Roma, dove con il pittore Giokaj avviò anche una stamperia d’arte. Chieti gli ha dedicato nel 2006 una mostra antologica alla Civitella. Alla pittura ha unito la passione per la scrittura pubblicando racconti e romanzi tra i quali figurano “In attesa del corvo” del 1997, “Un baule pieno di stracci” (2009) e “In bocca al lupo” (2011). Nel 2017 ha pubblicato la sua ultima opera “Il cantastorie. Le interiora di un ottuagenario”.