Si è tenuto nei giorni un interessante convegno presso l’aula magna della Facoltà di Piscologia alla “d’Annunzio” di Chieti, sulla gestione delle emergenze.
Il punto di svolta, efficace, è l’integrazione delle diverse competenze e tecniche dunque delle diverse figure professionali da impiegare in una situazione di emergenza, qualunque essa sia. Esperti dell’università, della Protezione civile e del giornalismo hanno cominciato così un dialogo al convegno Dalle scienze della Terra alle scienze psicologiche: un percorso complesso ma indispensabile per la gestione delle emergenze, consapevoli delle proprie specificità disciplinari ed al contempo tesi ad un lavoro di squadra indispensabile per garantire efficacia e qualità al servizio da offrire al territorio ed alla società. Le integrazioni virtuose di cui si è occupato il convegno sono, in primis, quelle di natura disciplinare, geologia e psicologia clinica e dell’emergenza si riscoprono, di fronte all’emergenza sismica profondamente alleate. Le une senza le altre sarebbe monche ed incapaci di cogliere, nel complesso, cosa accade, per esempio, nella mente di una vittima da calamità naturale che si rifiuta di abbandonare la propria casa nonostante i dettami delle autorità civili e militari . Dall’altro lato, ed in maniera forse ancora più incisiva, il convegno intende creare sinergia tra gli operatori tra il sapere tecnico della ricerca, espresso dai ricercatori dell’università e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, e la conoscenza pratica espressa dall’Esercito italiano, dalla Protezione civile e dai giornalisti coinvolti. Il riferimento a casi concreti ed alle esperienze vissute in prima persona dalla maggioranza dei relatori è sicuramente il valore aggiunto di questa occasione, nella consapevolezza che ogni situazione di emergenza è diversa dalle altre pur avendo sempre qualcosa da insegnare per l’emergenza successiva. Nel corso dell’intervento sono stati presentati , in sintesi, i contributi forniti dalla psicologia militare in differenti contesti di emergenza dal 2003 ai giorni nostri . In particolare sono stati messi in evidenza gli interventi psicologici rivolti alle vittime di primo livello, militari e popolazione civile coinvolti in eventi traumatici, gli interventi rivolti ai familiari dei militari caduti o feriti in servizio ed il supporto psicologico fornito ai soccorritori militari intervenuti in aiuto in situazioni critiche o disastri. Tra gli interventi anche quello della giornalista di Sulmona Maria Trozzi che ha raccontato la drammatica esperienza della scorsa estate degli incendi sul Morrone con i Superalpini.