Il tribunale di Chieti ha condannato a 10 anni di reclusione con ammenda di 10 mila euro Francesco e Vito Di Bari, zio e nipote coinvolti in una vicenda di estorsione.
Il Tribunale di Chieti ha condannato a 10 anni di reclusione e diecimila euro di multa a Francesco Di Bari, 56 anni, e a 6 anni e seimila euro di multa a Vito Di Bari di 42 anni, zio e nipote, originari di Taranto ma residenti a Francavilla al Mare: erano accusati di estorsione con l’aggravante del fatto commesso da più persone riunite. Il Tribunale, presidente Geremia Spiniello, giudici a latere Andrea Di Berardino e Valentina Ribaudo, ha disposto per entrambi l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il pubblico ministero Lucia Campo aveva chiesto rispettivamente la condanna a sette e sei anni di reclusione. La vicenda, che risale a ottobre del 2014, prese le le mosse dalla denuncia di un ex imprenditore che, secondo l’accusa, fu costretto a dare a zio e nipote 2.300 euro in contanti dopo averlo minacciato dicendogli di pagare ”per non avere guai”. I fatti sono legati ad un debito di alcune centinaia di euro che la vittima aveva con un suo ex dipendente: zio e nipote, venuti a conoscenza di tale circostanza, si sarebbero inseriti prospettando sia alla vittima che al suo debitore che sarebbero loro intervenuti per sistemare la vicenda legata al debito. La vittima, che non si è costituita parte civile, denunciò l’estorsione ai carabinieri temendo di poter subire altre richieste di denaro.