Incontro tra Agenzia del Demanio e Università d’Annunzio di Chieti-Pescara sulla cessione di una parte dell’ex caserma Bucciante che in futuro potrebbe ospitare una facoltà sul patrimonio artistico e culturale.
Dall’incontro a Pescara tra Agenzia del Demanio e Università d’Annunzio sulla cessione di una porzione dell’ex caserma Bucciante all’Ateneo ci sono ancora nodi da sciogliere. Il rettore Sergio Caputi aveva individuato un problema in relazione ai tempi della durata del comodato con il quale viene concesso lo stabile che l’Università dovrebbe ristrutturare spendendo 15 milioni di euro. Il Demanio ha stabilito che il comodato potrebbe avere una durata di 19 anni, rinnovabili.
Il rettore Caputi, però, ha espresso perplessità su questo punto poichè afferma che “Sul rinnovo non c’è alcuna assicurazione. E 19 anni, contato che prima di veder realizzata l’opera ne passeranno almeno 4, sono troppo pochi. Si tratta di 15 milioni di fondi pubblici e temo che la Corte dei conti solleverebbe obiezioni. Nella riunione odierna abbiamo insistito per avere tempi più lunghi. Abbiamo chiesto anche un parere all’Avvocatura dello Stato, nel caso si muova la Corte dei conti. Insomma, ci stiamo attrezzando per far sì che il progetto della Bucciante vada avanti. Certo è che se otterremo un uso perpetuo dell’immobile, allora potremo andare avanti senza problemi”.
Per quanto concerne la ex caserma Bucciante, edificio ormai dismesso che ha ospitato per molti anni l’ospedale militare, nel cuore della villa comunale di Chieti e a pochi passi dal Museo archeologico nazionale, la sua destinazione futura dovrebbe essere quella di una cittadella della cultura. E’ già avvenuta, nel frattempo, la sottoscrizione dell’atto di concessione tra Regione Abruzzo e Provincia di Chieti, riguardante la realizzazione, nell’ambito del Masterplan Abruzzo, di un polo culturale integrato nell’ex Caserma Bucciante di Chieti con riallocazione della Biblioteca provinciale De Meis. L’obiettivo è quello di accentrare in un unico edificio amministrazioni statali azzerando in questo modo i fitti passivi. Un progetto che ha fatto di Chieti una città pilota.