L’arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto Bruno Forte ha celebrato la messa, insieme ai cronisti, nella giornata del Santo dei giornalisti, San Francesco di Sales
Messa in Curia di monsignor Bruno Forte a Chieti, ieri sera, 24 gennaio, durante la quale ha ringraziato gli operatori dell’informazione e, citando papa Francesco, ha invitato i presenti a mettere al centro del lavoro giornalistico le persone, in un’epoca che rischia di essere piena di tecnica ma povera di umanità.
Mutuando le parole del Pontefice ha detto: «Essere giornalista è una vocazione, un po’ come quella del medico, che sceglie di amare l’umanità curandone le malattie».
Nell’omelia monsignor Forte ha detto: «Dio si serve dei piccoli e questo ci deve far riflettere. Io penso che ogni giornalista, nel momento in cui vive con passione la sua professione, pensa di parlare e di comunicare a qualcuno. Questo è molto importante perchè lo libera dalla tentazione di costruirsi un mondo a sua immagine e lo fa entrare in comunicazione con gli altri e prestare».
L’arcivescovo ha ricordato il messaggio, per la 58esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, di papa Francesco il quale riflette su opportunità e rischi dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie che stanno «modificando in modo radicale l’informazione» e afferma «l’uomo non diventi cibo per algoritmi, la comunicazione resti umana».
Monsignor Forte ha scritto la Preghiera del Giornalista e un Decalogo dei Giornalisti e degli Operatori dei “Media”.
Preghiera del Giornalista:
“Signore, che io abbia piena consapevolezza della dignità del compimento che mi è affidato e delle responsabilità connesse al servizio dell’informazione. Aiutami a seguire la voce della coscienza, cercando di piacere sempre solo a Te. Fa’ che non manchi mai al mio cuore la fiducia nella forza della verità cui obbedire anche quando dovessi pagare di persona. Che il mio lavoro si fondi sull’ascolto onesto dei fatti, affinché possa informare rigorosamente gli altri e promuova la partecipazione consapevole di tutti e di ciascuno alla vita civile, culturale, politica ed ecclesiale. Alimenta in me il desiderio di contribuire al bene comune e fa’ che io possa alimentarlo nel mio prossimo. Non permettere che dimentichi i poveri e i deboli, aiutandomi a prestar loro attenzione per dar voce specialmente a chi non ha voce. Fa’ che io sia ponte di dialogo fra posizioni diverse, testimone operatore di giustizia e libertà, specialmente nel rapporto con la classe politica e le istituzioni, stimolando l’una e le altre a servire la gente a non servirsene. Che io possa così sperimentare la Tua Chiesa come comunità amica, vigile e accogliente, attento ai suoi richiami a fuggire la superficialità e il cedimento alle mode che passano. Sia vera ricompensa per me la consapevolezza di aver svolto un servizio serio e onesto! Signore, non permettere che io mi lasci sedurre dal carrierismo, dalle lusinghe e dai compromessi morali! Tu che scruti cuori e li conduce al bene abbi misericordia di me, illuminami e sostieni il mio cammino al servizio del bene di tutti sulla via della verità, che ci fa liberi. Amen”.
Decalogo dei Giornalisti e degli Operatori dei “Media”:
1. Abbi consapevolezza della dignità del compito che Ti è affidato e delle responsabilità etiche connesse al servizio dell’informazione.
2. Segui sempre la voce della coscienza, cercando di piacere a Dio in ogni situazione.
3. Abbi fiducia nella forza della verità, cui obbedire anche quando dovessi pagare di persona.
4. Costruisci il Tuo servizio sull’ascolto dei fatti, informandoti e informando rigorosamente su come stanno le cose.
5. Promuovi la partecipazione consapevole di tutti alla vita civile, culturale e politica.
6. Alimenta in Te e nel prossimo il desiderio di contribuire al bene comune.
7. Non dimenticare mai i poveri e i deboli, prestando loro prioritaria attenzione e dando voce a chi non ha voce.
8. Sii testimone e operatore di giustizia e libertà nel rapporto con la classe politica e le istituzioni, stimolandole a servire la gente e non a servirsene.
9. Guarda alla Chiesa come a una comunità amica, anche quando richiama il mondo dell’informazione a rifuggire dal cedimento alle mode del momento.
10. Considera vera ricompensa la consapevolezza di aver svolto un servizio per cui valga la pena di giocare la vita e non lasciarti mai sedurre dal carrierismo, dalle lusinghe e dai compromessi morali.