La scrittrice di origine abruzzese Ilaria Maria d’Urbano presenta a Chieti il libro “Alma: Il dolore agile”. Edito da La Vela . Prefazione di Pupi Avati
Il volume sarà presentato domenica 8 gennaio, alle ore 18 al Museo “Costantino Barbella” in via “Cesare de Lollis”. Dialogherà con l’autrice frate Emiliano Antenucci, rettore del Santuario della Madonna del Silenzio che si trova ad Avezzano.
Ilaria Maria d’Urbano (nella foto) è counselor (CSCP Firenze), attrice (HT Studio Roma), poetessa, scrittrice, insegnante yoga, laureata con lode in Scienze Motorie (IUSM Roma). Nel 2020 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio “Alma il dolore agile ” con prefazione del regista Pupi Avati. Il volume ha ottenuto la “Menzione Speciale al Merito” al Premio Internazionale “Salvatore Quasimodo”.
Nella prefazione Pupi Avati scrive: «Leggere l’autobiografia di una persona che conosco e’ operazione rischiosa che ho sempre cercato di evitare. In genere chi scrive di sé difficilmente sa resistere alla tentazione dell’autocelebrazione.
Insomma, forse sarà per il mestiere che faccio, ma già dal primo incontro con una persona mi sento legittimato a farmene un’idea esaustiva. Deducendo dall’aspetto fisico, dal modo di esprimersi e da una infinita’ di secondari dettagli, un identikit psicologico esaustivo. Spesso del tutto errato.
La conferma della mia inettitudine l’ho avuta leggendo questo testo di Ilaria d’Urbano, monologo redatto senza pause, tutto sott’acqua, senza prendere mai fiato.
Malgrado le tante attenzioni manifestate da Ilaria nei riguardi del mio lavoro, a conferma di una sua indubbia sensibilità, debbo confessare che nell’apprestarmi alla lettura, la diffidenza era predominante. Mi attendevo l’ennesimo sfogo nei riguardi delle ingiustizie patite corredato da un elenco di colpe (sempre altrui) che giustificassero la propria frustrazione.
Mi attendevo l’ennesimo testo di denuncia e al contrario mi sono trovato a leggere, in uno stato di commozione crescente, un libro colmo di riconoscenza. E pensare che Ilaria, ma lo scoprirete di pagina in pagina, non solo non ha avuto una vita facile ma, semmai, spesso le difficolta’ e’ andata lei stessa a cercarle.
In uno slancio affettivo nei riguardi di tutto cio’ che la circonda, sublime. Ineffabile».
Nella descrizione del libro, in quarta di copertina, si legge: «E’ la storia di Alma (dal latino “anima”: soffio, respiro vitale e “almus”: che nutre, che fa crescere), del suo intenso percorso di trasformazione in cui si è vista crescere attraverso coraggiosi “salti” e nuove conseguenti consapevolezze.
E’ la storia di una bambina che diventa ragazza e poi donna in un intreccio di materia, mondo onirico e universo spirituale. Alma ci porta con sé, nei suoi vissuti più profondi, di dolore e rinascita, di scoperta, nella sua variegata dimensione interiore, nelle sue emozioni più vere e più forti, senza sconti».
Dal romanzo “Alma il dolore agile” è nato “Alma”: un progetto cinematografico di prossima realizzazione del quale Ilaria Maria d’Urbano ha curato soggetto e sceneggiatura. Nel cast sarà presente anche l’attrice Lina Sastri. Un cortometraggio d’autore della durata di 15 minuti della regista Camilla Cattabriga che ha già ricevuto commenti positivi dalla critica cinematografica internazionale in occasione della 75esima edizione del Festival di Cannes che ha visto trionfare il film “Triangle of Sadness” del regista svedese Ruben Östlun.