All’indomani del consiglio comunale a Chieti, slittato a lunedì per mancanza del numero legale, i partiti di opposizione annunciano di essere pronti a dimettersi.
Il consiglio comunale sul bilancio previsionale 2018 è stato rimandato a lunedì pomeriggio e i 12 consiglieri di minoranza annunciano di essere pronti alle dimissioni davanti al notaio e chiedono ai colleghi della maggioranza di fare altrettanto per raggiungere i numeri per far cadere l’Amministrazione guidata dal sindaco Umberto Di Primio. Anche all’interno della stessa maggioranza , secondo le opposizioni, diversi consiglieri avrebbero espresso perplessità sul bilancio.
Luigi Febo, capogruppo di Chieti per Chieti afferma che “Lunedì , con 13 voti favorevoli, potrebbero essere approvate misure che condizioneranno la vita dei cittadini di Chieti: l’esternalizzazione degli asili nido, la vendita di una farmacia comunale, la soppressione del trasporto scolastico. Un sintomo della scelta voluta di rinviare il consiglio sta nel fatto che, al momento dell’appello, non si siano presentati i vertici di Teateservizi e Chieti Solidale, di cui si sarebbero dovuti approvare i bilanci previsionali; c’era solo il direttore amministrativo del teatro Marrucino Cesare Di Martino”.
Dopo la seduta saltata di ieri Febo insieme ad Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo del Movimento 5 stelle, a Bruno Di Paolo di Giustizia Sociale, ad Alessio Di Iorio, Alessandro Marzoli e Chiara Zappalorto del Partito Democratico, ha convocato la stampa per ribadire la contrarietà alle misure di contenimento della spesa previste dall’amministrazione Di Primio che non avrebbe intrapreso prima iniziative valide per evitare l’attuale situazione.