Chieti: la Scienza per salvare il territorio

“Scienza, conoscenza e coscienza per la prevenzione dei rischi naturali e antropici in Italia” è il tema al centro della giornata di studi all’Università D’Annunzio, con i Commissari straordinari per le Emergenze

Si è conclusa con la stipula di un accordo tra l’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara e l’Ana, l’associazione nazionale degli alpini, la mattinata di lavori che si è svolta presso l’auditorium del rettorato dannunziano con il convegno dal titolo “Scienza, conoscenza e coscienza per la prevenzione dei rischi naturali e antropici in Italia”, al quale ha preso parte in videocollegamento anche Guido Castelli, commissario straordinario del Governo per la ricostruzione sisma 2016. Tra i presenti che hanno animato la tavola rotonda anche Giovanni Legnini, commissario per l’emergenza di Ischia.

«Il rischio si previene anche con la formazione e l’informazione. Occorre investire molto sulla prevenzione, sulla previsione e la capacità di mitigare gli effetti delle catastrofi che, ahinoi, saranno più frequenti a causa dei cambiamenti climatici», ha dichiarato Giovanni Legnini.
Dai lavori del convegno è emerso che l’Abruzzo resta una regione a rischio idrogeologico, anche se, come spesso accade, tendiamo a dimenticare le criticità in contesti di tranquillità. Proprio per tenere alta l’attenzione è stato organizzato il convegno odierno e stipulato l’accordo tra l’Ud’A e l’Ana.
«Il nostro ateneo sta facendo una campagna a 360° sulla salute globale, non solo umana e animale, ma anche ambientale», ha spiegato il professor Liborio Stuppia, Magnifico rettore dell’Ud’A. «Stringere un accordo come abbiamo fatto oggi con gli Alpini significa avere a disposizione delle professionalità importanti e fornire informazioni che poi saranno elaborate dai nostri esperti per poter lavorare sulla prevenzione, perché intervenire dopo costa dieci volte di più che non agire prima. I ragazzi che studiano all’Ud’A devono uscire dal nostro ateneo con una cultura dell’ambiente che passa dai comportamenti di tutti noi. Questi convegni hanno anche un altro obiettivo, che è quello della costruzione di una coscienza collettiva, in cui i comportamenti del singolo possono fare la differenza.»

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