Il 18 maggio l’arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte sarà in visita nella Comunità Terapeutica Ali D’Aquila di Chieti e in uno dei terreni in cui si svolge il “Progetto Terra”, realizzato grazie alla Caritas.
I responsabili della struttura in un comunicato stampa spiegano che l’arcivescovo Bruno Forte (nella foto in basso) , da sempre sensibile ai temi del sociale, già in passato si è recato nella struttura Ali d’Aquila di Chieti che accoglie un’utenza maschile e femminile maggiorenne con problematiche legate alle dipendenze e all’uso di sostanze psicoattive e all’abuso di alcool. Tutti gli utenti devono essere certificati da un servizio specialistico per le dipendenze.
Nella nota si legge che le visite del presule <hanno rappresentato sempre un’occasione importante per la vita dei giovani impegnati in un percorso di recupero. Durante la visita del 18 maggio il Vescovo si recherà anche in uno dei due terreni su cui attualmente si svolge il “Progetto Terra”, che si è potuto realizzare grazie alla collaborazione dell’Istituto di Sostentamento del Clero e della Caritas.
Tali terreni, di proprietà del Clero, sono stati messi a disposizione in comodato d’uso per la realizzazione del progetto, che si rivolge a persone svantaggiate con il fine di realizzare un’azienda agricola favorendo processi di inclusione di soggetti adulti ad altissimo rischio di emarginazione all’interno di un contesto di agricoltura sociale.
Si vuole così promuovere il passaggio da una logica di pura assistenza a una visione di giustizia sociale che porta i soggetti deboli ad essere veri e attivi protagonisti della vita valorizzando le loro potenzialità.
L’attività dell’agricoltura permette alle persone con fragilità di seguire un percorso nel suo divenire completo attraverso il processo di produzione che va dalla semina alla raccolta, fino alla vendita del prodotto. In agricoltura è possibile, infatti, sperimentare per la persona una relazione diretta ed immediata tra azione ed effetto: “se una pianta si secca è perché non è stata accudita”. Questo permette alla persona, qualunque svantaggio essa abbia, di acquisire un senso di responsabilità con la percezione di diventare indispensabile per qualche cosa, riconquistare la propria autostima>.