Il Tribunale di Chieti ha condannato dodici persone ,accusate a vario titolo di associazione a delinquere e finalizzata all’acquisto, al trasporto e alla detenzione e illegale e fine di spaccio di cocaina.
28 anni di reclusione per Simone Cuppari, originario di Locri e domiciliato a Francavilla al Mare, ritenuto essere il capo e l’organizzatore del sodalizio criminale; 20 per il suo concittadino Giuseppe Nucera, unico imputato presente ieri in aula, anch’egli ritenuto essere alla guida del sodalizio. Antonio Mesiano, originario di Melito Porto Salvo ma residente a San Giovanni Teatino, è stato condannato a 25 anni di reclusione mentre Guido Spinelli, di Pescara, dovrà scontare in carcere 23 anni. Condanna a 16 anni di reclusione per Daniele Nucera di Melito Porto Salvo, 15 anni ciascuno a Giuseppe Lopresti e Angela Favasuli residenti rispettivamente a Melito Porto Salvo e a Locri. Sono stati condannati a 7 anni di carcere e 30mila euro di multa ciascuno Marcello Solazzo, di Campi Salentina, e Giuseppe Murdaca di Locri.
Secondo l’accusa il denaro guadagnato spacciando droga sarebbe stato reinvestito anche in attività commerciali lecite. Tre donne, due originarie della provincia di Reggio Calabria e una del Comasco, Rosetta Cuppari, Caterina Moio e Joana Mileto, sono state condannate a 6 anni di reclusione perchè accusate di aver impiegato in un’attività commerciale il provento del traffico di droga.
L’indagine, partita diversi anni fa, condotta dai Carabinieri di Chieti e coordinata dalla Procura distrettuale dell’Aquila, aveva portato alla scoperta di un vasto traffico di cocaina tra il nord e sud d’Italia. Carichi di sostanze stupefacenti che variavano da uno fino a un massimo di 8 chilogrammi, fra la Lombardia, l’Abruzzo, la Calabria, il Lazio e la Puglia. Gran parte della droga, una volta giunta in Abruzzo, veniva nascosta in un casolare di San Giovanni Teatino al quale i Carabinieri erano riusciti a risalire effettuando una serie di attività di osservazione e intercettazione.
Nell’udienza di ieri, la pm Simonetta Ceccarelli, al termine della sua requisitoria, ha chiesto la condanna per tutti gli imputati.