Tra circa un mese 859 posti auto nell’area parcheggi del centro commerciale Megalò saranno a pagamento. L’assessore comunale Colantonio al Tg8 spiega motivazioni e step da compiere.
Il Comune di Chieti, applicando l’ordinanza del 21 aprile scorso, ha fatto scattare il divieto di sosta con rimozione nelle aree di sua proprietà ricomprese nel perimetro di Megalò. Al momento l’area che si estende per oltre 1 ettaro a sinistra dell’ingresso principale del centro commerciale di Chieti Scalo è chiusa da transenne e al suo interno è vietata la sosta. Tra circa un mese- spiega al Tg8 l’assessore comunale all’urbanistica e viabilità Mario Colantonio- quei posti auto diventeranno a pagamento. Gli altri duemila posti auto, però, rimarranno gratuiti.
L’assessore Colantonio spiega che “L’intervento, oltre che nel segnare a terra le strisce blu, comporterà la realizzazione di un’unica entrata ed un’unica uscita per le auto per agevolare una corretta fruizione del parcheggio una più organica azione di controllo. La gestione che, in un primo momento si era pensato di affidare a Chieti Solidale, sarà affidata a Teateservizi. Saranno circa sei gli ausiliari del traffico che lavoreranno in quell’area e il Comune conta di ricavare tra 150 e 200 mila euro l’anno. Ogni giorno, dalle ore 8 alle 24 per parcheggiare si pagheranno 80 centesimi per la prima ora e 50 centesimi per le successive fino a un massimo di otto ore”.
Intanto sembra tramontata l’ipotesi di un accordo, previa offerta economica da parte della direzione del centro commerciale, per restituire alla gratuità completa i parcheggi.
L’assessore Colantonio aggiunge che “E’ giusto che anche la città tragga beneficio dai 5 milioni di visitatori che Megalò fa registrare ogni anno e che crea non pochi problemi di traffico nella zona dello Scalo, soprattuto nei week-end. Inoltre il parco fluviale non lo abbiamo mai visto, con le opere che sono andate tutte deteriorate, e che al Comune non è stato mai pagato alcun onere. Con i soldi che si ricaveranno dai parcheggi, invece, potremo finanziere una serie di manifestazioni e avere una certa disponibilità di cassa per altre attività”.