Chieti: mostra su Giacomo Matteotti per il centenario della morte

Con un convegno oggi a Chieti si apre la mostra su Giacomo Matteotti, in occasione del centenario della sua morte

Nella sala consiliare della Provincia l’esposizione organizzata da Ali Abruzzo assieme al Comune e alla Provincia di Chieti, nella città sin cui si è svolto il processo agli assassini del deputato socialista che è stato tra i fondatori dell’odierna Ali, acronimo di Autonomie Locali Italiane, un’Associazione di comuni, province, regioni, comunità montane, nata nel 1916 e da sempre impegnata per la crescita democratica e civile del Paese attraverso un processo di rinnovamento istituzionale fondato sulla valorizzazione delle amministrazioni locali e regionali.

La mostra “Matteotti in Comune. Storia, eredità e attualità della democrazia locale”, attraverso materiale d’epoca, racconta la carriera politica di Matteotti, rapito e ucciso da una squadra fascista nel 1924 e sarà a disposizione del pubblico fino al 15 marzo. Prima di Chieti l’esposizione è stata già allestita a Roma, in diversi comuni del nord Italia e a Firenze, nella sede della Regione Toscana.

Angelo Radica (terzo da sinistra nella foto in basso), Presidente di Ali Abruzzo, spiega “La mostra approfondisce una caratteristica forse meno conosciuta del percorso di Matteotti, ovvero la sua lungimiranza da amministratore. Comprese la grande centralità e le potenzialità delle amministrazioni locali per la crescita della democrazia, a cominciare dall’aspetto sociale”.

Il presidente Angelo Radica conclude: “Non è un caso che la mostra su Giacomo Matteotti si svolga a Chieti. ALI ha deciso di portare a Chieti questa importante esposizione, che ha già girato l’Italia, perché in questa città si è svolto il processo agli assassini del deputato socialista. L’avvocato difensore di Matteotti era inoltre originario di Orsogna. La mostra si occupa di un Matteotti sconosciuto ai più, ma allo stesso tempo molto importante, ovvero il fondatore di ALI, che negli anni Venti e Trenta del secolo scorso si chiamava Lega dei Comuni socialisti, e in seguito Lega delle autonomie.

Il focus è sullo studioso degli enti locali, di finanza locale, di contabilità pubblica. Tutti temi che a parte qualche piccola eccezione sono purtroppo oggi ai margini del dibattito politico nazionale e che invece allora, grazie anche ai contributi di altre personalità come Luigi Sturzo, erano allora all’ordine del giorno, come in generale la sorte degli enti locali. Questi aspetti meno conosciuti di Matteotti se messi in risalto ne ampliano la sua figura di uomo della libertà, che non ha abbassato la testa di fronte a nessuno tanto da essere vittima della brutalità fascista”.