Chieti: processo sui fondi per l’emergenza casa diviso in due al tribunale teatino dopo che il legale di un’imputata ha contestato un difetto di notifica.
Dei 5 imputati al processo sull’assegnazione dei contributi per l’emergenza abitativa a Chieti, per una, Brigitta Berghella, si dovrà ricominciare tutto da capo perché il suo legale, Marco Di Paolo, ha eccepito ieri, nel corso della prima udienza, il decreto di fissazione recapitato al difensore d’ufficio e non a quello di fiducia. La Berghella dunque dovrà tornare nuovamente davanti al Gip che a sua volta dovrà decidere se rinviarla a giudizio oppure no e per evitare la prescrizione il giudice ha comunque disposto lo stralcio. Per tutti gli altri: tre dipendenti comunali Bruna Sacco, Adriano Sulpizio e Rita Marinelli e l’ex funzionaria del settore politiche della casa Luciana Rapattoni, i rispettivi avvocati ne hanno approfittato per presentare le liste testimoniali e memoriali vari che saranno esaminati nell’udienza del prossimo 21 novembre. Le accuse vanno dall’abuso d’ufficio, alla falsità materiale, distruzione e occultamento di atti veri. L’inchiesta, partita da una lettera anonima, avrebbe riscontrato una serie di anomalie, dall’alterazione del timbro d’ingresso apposta dal Comune, al protocollo informatico, per consentire a Brigitta Berghella, figlia dell’ex funzionaria Luciana Rapattoni, di beneficiare di un contributo non dovuto pari a 4800 euro.