La discarica abusiva alla fine di Via Penne a Chieti Scalo: su segnalazione della Polizia Municipale, si muove la Procura, ma l’area è privata ed è suddivisa tra una selva di società difficilmente individuabili.
Sono stati i residenti della zona a segnalare alle autorità e ai mezzi stampa la situazione di degrado ed abbandono su quella vasta area alla fine di Via Penne, a ridosso del fiume, invasa da rifiuti di ogni genere, tra cui anche eternit. A seguito di un sopralluogo la Polizia Municipale di Chieti ha immediatamente inviato un’informativa alla Procura e all’ufficio tecnico comunale, mettendosi a disposizione per ulteriori approfondimenti. Il primo problema che si é posto, però, come ha anche evidenziato il collega Pietro Lambertini sulle pagine de “Il Centro” é che quell’area é privata e dunque non é possibile intervenire con uno sgombero immediato. A complicare il quadro gli accertamenti svolti dagli agenti della Municipale coordinati dal Comandante Donatella Di Giovanni, in base ai quali risulta che quell’area non ha un solo proprietario, anzi, é suddivisa in tante particelle, ed ognuna di queste fa riferimento a fantomatiche società, come in una sorta di scatole cinesi, che tra l’altro hanno anche sede in varie località italiane. Va da se che individuare un interlocutore in una simile situazione appare pressocché impossibile. La procedura, tuttavia, va avanti, dall’ufficio comunale predisposto, il dirigente Mario Salsano ci assicura che, da prassi, loro attendono i relativi approfondimenti e che comunque sia nei giro di qualche mese sarà disposto lo sgombero d’ufficio. Intanto le indagini di Polizia Municipale e Procura proseguono, mentre i rifiuti, tra cui un salotto a cielo aperto con tanto di poltrona e divani, continua a fare cattiva mostra di sè in una sorta di terra di nessuno o di troppi, a seconda dei punti di vista.