Nella mattinata di oggi il sindaco Diego Ferrara ha incontrato il direttore del Ciapi di Chieti, Paolo Cacciagrano, in rappresentanza dei dipendenti dell’ente di formazione per il 97 per cento a capitale regionale e per il restante a capitale delle Province di Chieti e Pescara, che la Regione ha deciso di smantellare nel 2018.
“Abbiamo ripercorso tutte le tappe di una vicenda davvero spiacevole, che nei fatti spoglia Chieti anche di una sede storica della formazione, cosa che non è accaduta con altri enti simili a L’Aquila e nella Marsica e che unita agli altri scippi in ambito sanitario, ci spinge a mobilitarci per avere chiarezza e sostenere le ragioni dei dipendenti che stanno vivendo una situazione dai risvolti davvero incredibili – commenta il sindaco Diego Ferrara – Lo faremo sicuramente attraverso un ordine del giorno per portare in Consiglio Comunale la mobilitazione a tutela dei posti di lavoro e di un’attività che l’Ente si dice disposto a portare avanti, attraverso quello che giudichiamo un doveroso riaccreditamento e il pagamento ai dipendenti di tutte le spettanze maturate in questi anni. Con l’incontro di oggi abbiamo fatto il punto anche sui diversi e complessi pronunciamenti da parte del Tribunale, in merito alla liquidazione delle spettanze dei lavoratori, che dal 2016 hanno dovuto ricorrere più volte alla legge per vedere riconosciuti i propri diritti allo stipendio, pur continuando ogni giorno a lavorare senza percepirlo e a maturare altri stipendi da rivendicare. Parte delle spettanze sono state infatti versate a seguito dell’accoglimento delle richieste da parte giudiziale e del conseguente pignoramento per ottenerne l’adempimento, ma a fronte delle rivendicazioni relative agli anni successivi, la Regione ha fatto opposizione, rifiutandosi di pagare, nonché di versare la quota annuale non trasferita in questi anni e il capitale di 5 milioni che sarebbe servito a fare fronte alle spettanze e a consentire all’Ente anche di continuare a svolgere la sua attività, ferma ormai dal 2018, quando la Regione ha messo nero su bianco la decisione di smantellarlo, sciogliendolo e mettendolo in liquidazione volontaria.
Entrando nello specifico, a livello istituzionale, non posso esimermi dal manifestare la piena solidarietà dell’Amministrazione ai dipendenti, che non pagati e senza una rotta da parte regionale, hanno continuato a recarsi sul posto di lavoro, nonostante tutto. Dal punto di vista politico, a fronte di decisioni che penalizzano e spogliano la città che mi onoro di governare e che vengono accolte dalla più assoluta inerzia istituzionale, chiedo alla Regione i motivi di tali scelte relative al Ciapi, tenendo bene a mente il fatto che per la Euroservizi a L’Aquila e per l’ex Crab ad Avezzano, la Regione ha adottato metodiche ben differenti dallo smantellamento.
Chiedo anche se, una volta sistemate le pendenze che per legge sono dovute, non sia opportuno far svolgere a un ente che esiste da 52 anni l’attività che in passato lo ha visto operativo, riattivandone i motori e riattivando anche l’indotto a esso collegato, occupazione compresa”.