La città di Chieti interessata dal fenomeno dello spopolamento registra dati in calo per quanto riguarda i residenti e il numero di attività produttive.
Da città alla camomilla a capoluogo in declino Chieti, nonostante il glorioso passato, sta vivendo un processo di spopolamento con una diminuzione dei residenti. Colpa della crisi economica e non solo. Da tre anni la città perde circa 500 abitanti all’anno che scelgono di andare a vivere altrove e decessi. La città entro il 2019 potrebbe scendere sotto i 50 mila abitanti. Il sindaco Umberto Di Primio annuncia un piano per il rilancio con 11 milioni di lavori. Intanto, però, c’è da rilevare che Chieti nel 2013-14 è stata la città con la migliore qualità della vita in Abruzzo. Nel 2016 la ricerca del quotidiano economico Italia Oggi e dell’università La Sapienza di Roma aveva bocciato Teramo, L’Aquila e Pescara e solo Chieti. tra i capoluoghi abruzzesi, nella classifica italiana era al sessantesimo posto. Il capoluogo teatino aveva recuperato 15 posizioni rispetto al 2015. Lo studio di Italia Oggi e della Sapienza valuta le 110 province italiane in base a parametri legati ad affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, a loro volta articolate in 21 sottodimensioni e un elevato numero di indicatori di base, 84.