Chieti: vandali ancora in azione contro le aiuole dell’Avis

Nuovo appello dell’Avis ai cittadini di Chieti dopo l’ennesimo atto vandalico contro le aiuole sistemate dall’associazione dei donatori di sangue del capoluogo teatino.

Ad esprimere delusione e rammarico è il presidente dell’Avis comunale Tullio Parlante il quale spiega a rete8.it che questa mattina, 19 agosto, dopo aver “supplicato i cittadini di Chieti, tramite carta stampata su alcuni quotidiani locali, di mantenere in ordine l’arredo di verde fatto dalla nostra associazione Avis all’interno di piazza donatori del sangue, ci troviamo a ri-sistemare le aiuole che giorni addietro hanno distrutto facendo defecare perfino i propri amici a quattro zampe all’interno delle aiuole stesse”.

Il presidente Parlante afferma che “Come associazione, mantenere vivo questo luogo che il Comune ci concesse, ha un costo che necessita di manutenzione. Facendo leva sull’opportunità di avere una piazza degna di questo nome, in rappresentanza dei donatori di sangue, ci stiamo sforzando economicamente per poter avere la disponibilità visiva nell’apprezzamento della cosa pubblica. Questi sforzi, pare non vengano tenuti in considerazione se spesso troviamo la piccola recinzione rotta e liquami di cani ovunque.

Il concetto di maleducazione scandisce le giornate di chi si “impossessa” della piazza per quel tempo necessario a fare danno. Non ad accettare la bellezza della sistemazione della stessa che diventa parte integrante del concetto di visione della cosa pubblica. Perché, il godersi la bellezza di questo verde e di queste piante, mantenendo in essere la sua proporzionalità della visione oggettiva delle cose, rappresenta o dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) rappresentare la carta d’identità di una comunità attenta alla bellezza del proprio territorio.

Pare che così non sia, se dobbiamo continuare imperterriti nella sistemazione di qualcosa che è parte integrante della comunità teatina. Per pochi maleducati, spregiudicati verso la cosa pubblica, si rischia di far tornare questa piazza allo stato iniziale. Laddove, prima che l’Avis decidesse di sistemarla, esisteva solo sporcizia e cemento. Per un numero minimo di deficienti – zozzi – arroganti, si rischia di vanificare tutto il lavoro posto in essere. Tuttavia, prima che ciò accada, facciamo richiesta alla collettività di condividere con noi quest’ultimo appello nell’isolare – mettendoli difronte alle proprie responsabilità – tutti coloro i quali della cosa pubblica ne fanno un uso improprio“.