Il Tribunale di Chieti ha condannato oggi a 14 anni di reclusione e al pagamento delle spese processuali un 41enne accusato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale ed estorsione ai danni della compagna
Nei confronti dell’uomo sono state ritenute la recidiva specifica e infra quinquennale e la continuazione. È stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e condannato a risarcire i danni, da liquidarsi in separata sede civile alla donna, che si è costituita parte civile. Nei confronti del 41enne, che non era un aula, è stata inoltre dichiarata l’interdizione legale per la durata della pena.
Il pubblico ministero Giuseppe Falasca, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a 12 anni di reclusione. I fatti risalgono a tre anni fa. Dopo una iniziale frequentazione, fra i due si era instaurata una relazione affettiva e l’uomo era andato a vivere a casa di lei. Ben presto ha manifestato i primi atteggiamenti violenti, con scatti di ira immotivati e minacce di morte qualora l’avesse lasciato.
Secondo l’accusa le controllava il cellulare, la seguiva quando andava a camminare e l’aveva allontanata dagli amici, non permettendole di frequentarli. La donna, secondo l’accusa, fu minacciata di morte affinché chiedesse un prestito di denaro che, a dire dell’uomo, era necessario per acquistare un terreno agricolo da coltivare, terreno che, come emerso dal processo, non venne acquistato. E, sempre dietro minaccia, l’uomo avrebbe prelevato alcune migliaia di euro dal conto di lei. In tre occasioni la vittima ha subito violenza sessuale, in due delle quali è stata minacciata di morte.