Alcuni lavoratori del Ciapi di Chieti, dopo i decreti ingiuntivi per 300.000 euro, chiedono l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro per cercare di ricevere almeno gli arretrati degli stipendi che vanno da 12 a 15 mesi di spettanze.
I dipendenti del Ciapi di Chieti sono esasperati e stanno lottando per ottenere dall’Ente di formazione le buste paga, oppure una dichiarazione sostitutiva visto che gli stipendi materialmente non vengono erogati da oltre un anno, senza parlare dei trattamenti di fine rapporto che nessuno ha ottenuto. L’Inps non può intervenire con il fondo di garanzia perchè il Ciapi ha per socio di maggioranza un ente pubblico e cioè la Regione Abruzzo. L’Ispettorato del Lavoro ha convocato le parti per il 21 maggio prossimo per un tentativo di conciliazione con i lavoratori, una ventina, dei quali sette in aspettativa. C’è chi si è rivolto ad un avvocato per agire in giudizio e chi spera ancora in una soluzione politica, cioè la risoluzione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale in sede di bilancio, ma rimasta inattuata visto che i 700mila euro che la Giunta regionale si è impegnata a reperire nel bilancio non sono stati stanziati. Nel frattempo sul Ciapi gravano i decreti ingiuntivi, i titoli esecutivi presentati da creditori , altrettanto esasperati che potrebbero rifarsi sulla Regione pignorando i fondi destinati al suo Ente per darli ai creditori che si sono messi in lista di attesa. Altro appuntamento importante in programma a maggio è la presentazione della cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali di Equitalia, un meccanismo che produce l’effetto di abbattere il debito con il Fisco del 50%, portandolo a circa 1,2 milioni di euro da pagare in cinque rate. E al Ciapi basterà versare anche soltanto la prima rata per recuperare la regolarità del Documento unico di regolarità contributiva e poter accedere ai fondi dei bandi pubblici per finanziare i corsi di formazione mentre fino ad oggi ha potuto contare solo sugli esigui fondi dei privati per tenere corsi di apprendistato e salvare l’accreditamento senza il quale il Ciapi avrebbe già chiuso i battenti.
Al microfono del Tg il direttore del Ciapi Paolo Cacciagrano getta acqua sul fuoco e spera che i fondi regionali “arrivino entro breve tempo, perchè risolverebbero molti problemi dell’Ente di Formazione che il prossimo giugno compirà 50 anni di attività e che per lungo tempo ha svolto un ruolo importante in Abruzzo nel settore della formazione professionale”.