Sono oltre 100 mila i cinghiali in Abruzzo. Lo rileva la Coldiretti che punta il dito anche sui 161 incidenti stradali da investimento di animali, registrati negli ultimi 18 mesi tra Abruzzo e Molise.
Secondo Coldiretti il numero dei cinghiali in Abruzzo è più che raddoppiato negli ultimi dieci anni, salendo a oltre 100 mila, con particolare riferimento alle zone interne e montane. In Abruzzo la concentrazione media stimata è di un esemplare per ogni sette abitanti, numero che peggiora nelle zone più interne dove la fauna selvatica scorrazza maggiormente e da anni indisturbata. A farne le spese non solo gli automobilisti, che corrono pericoli sempre più gravi soprattutto se si pensa all’alta velocità consentita in autostrada, ma anche gli agricoltori, che hanno problemi diversi e non meno importanti. Campi distrutti dalle scorribande dei branchi, mesi di lavoro persi, aziende che devono ricominciare daccapo e senza garanzie, anzi con la paura di vedere vanificato ancora una volta il lavoro svolto.
Sugli incidenti stradali, il report diffuso dal Compartimento Polizia Stradale, relativi al periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 ad oggi, evidenzia ben 161 episodi di cui circa la metà si sono verificati sulle tratte di competenza della A14, A24 e A25 ed il resto sulla viabilità ordinaria, principalmente dovuti ad attraversamento di fauna selvatica. Una vera e propria emergenza “sociale”, quindi, che mette a rischio la sicurezza e la salute degli automobilisti, considerato che un cinghiale può arrivare ad un quintale e mezzo di peso e 150 centimetri di lunghezza facendo registrare danni altissimi fra costi per riparazioni meccaniche e di carrozzeria alle auto e spese sanitarie per le persone rimaste ferite e contuse. Per Coldiretti è necessario limitare al massimo i danni, puntare sugli abbattimenti e valorizzare la filiera della carne di cinghiale trasformando in opportunità un problema sin troppo antico.