Coldiretti lancia l’allarme siccità in Abruzzo, in particolare nella provincia di Teramo, dove la disponibilità idrica sta toccando i minimi storici a causa della mancanza di pioggia e di un inverno troppo caldo.
Coldiretti Abruzzo spiega che la situazione è grave. In una nota si legge:
“Siamo preoccupati, stiamo facendo i conti con un clima anomalo che ha mandato in tilt la natura. Il clima mite si fa sentire anche con le fioriture anticipate delle mimose, mentre sono in fase di risveglio gli alberi di susine, mandorli e pesche. Alle piante in fiore si aggiungono le api uscite dagli alveari ingannate dalla finta primavera per ricominciare il loro prezioso lavoro di bottinatura e impollinazione, comunque a rischio per possibili ritorni di freddo.
I terreni secchi seminati a cereali rischiano di non far germogliare e irrobustire a dovere le piantine, ma i problemi riguardano anche gli ortaggi, che già necessitano di irrigazioni di soccorso, e i pascoli, dove l’erba è secca e si temono speculazioni sul prezzo del fieno per alimentare gli animali. Molti agricoltori hanno già chiesto la riapertura anticipata degli impianti, ma le riserve idriche sono in sofferenza con le aziende che dovranno a breve riprogrammare i piani colturali con conseguenze gravissime sull’economia.
Ci rivolgiamo ai nuovi commissari dei Consorzi di bonifica affinché pongano la necessaria e adeguata attenzione al problema. Chiediamo un impegno immediato per la giusta distribuzione della risorsa idrica volta alla salvaguardia delle produzioni agricole con particolare attenzione alle eccellenze territoriali che potrebbero essere fortemente compromesse. Siamo di fronte a un’evidente tendenza alla tropicalizzazione basta pensare alle montagne abruzzesi dove la neve non si è ancora vista”.