Cristina di Pietro, sindaco di Civitella del Tronto, è il nuovo presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl di Teramo. Una sconfitta per il sindaco del capoluogo Gianguido D’Alberto, che polemizza parlando di “occupazione politica del centrodestra”
Una spaccatura in piena regola quanto accaduto ieri nel corso dell’elezione del nuovo presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl teramana, l’organismo che raggruppa i primi cittadini dei comuni in cui sono localizzati i presidi ospedalieri (Teramo, Giulianova, Atri e Sant’Omero), allargato di recente a quelli di Roseto, Arsita e Tossicia, in qualità di invitati permanenti.
La sindaca civitellese, Cristina Di Pietro, succede a Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo, che l’ha presieduta dal mese di marzo del 2019: la votazione dei cinque componenti l’ha vista ottenere un 3-2 nel bilancio dei consensi. A suo favore si sono espressi il sindaco di Giulianova Jwan Costantini e quello di Atri, Piergiorgio Ferretti; per D’Alberto il sostegno alla conferma è arrivato dal solo Andrea Luzii, primo cittadino di Sant’Omero.
Per consuetudine, la presidenza del Comitato ristretto dei sindaci dell’ambito Asl è stata sempre appannaggio del sindaco del capoluogo, perchè più popoloso e quale riferimento per i problemi sanitari dell’intera provincia: la sconfitta politica di D’Alberto, segna un precedente importante, anche alla luce del fatto che Teramo capoluogo è interessato da un futuro importante che riguarda la costruzione del nuovo ospedale provinciale.
Il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e il Sindaco di Sant’Omero Andrea Luzii intervengono e commendano così quanto accaduto ieri.
“Il centrodestra – scrivono in un lungo comunicato – ha trasformato un organismo istituzionale in un terreno di occupazione politica. Sulla tutela del Capoluogo, dei territori e della salute dei nostri cittadini non faremo sconti”.
Il comitato ristretto dei Sindaci è e deve restare un organo istituzionale e non politico. In questi anni, proprio grazie a questa sua terzietà, ha saputo rappresentare le esigenze di tutto il territorio provinciale e questo anche grazie al coordinamento del Comune capoluogo che, nel rapporto con gli altri Comuni, si è fatto sempre portavoce, anche sui tavoli sovraordinati, al di là di ogni logica territoriale e partitica, delle difficoltà e delle criticità che i nostri cittadini riscontrano nel veder concretizzato quel diritto alla salute sancito costituzionalmente. Purtroppo, quello che è andato in scena oggi non è stato altro che l’ennesimo attacco politico e territoriale alla città capoluogo, che ha trasformato il comitato ristretto in un ulteriore terreno di scontro e occupazione delle istituzioni da parte del centrodestra, incurante della fase delicata che stiamo vivendo, anche in relazione al progetto di realizzazione, a Teramo città, del nuovo ospedale. Nuovo ospedale che sarà punto di riferimento, nel rapporto con gli altri presidi, dell’intera provincia”.
Proprio in virtù del ruolo istituzionale del comitato, sull’indicazione del Presidente si è sempre trovata una convergenza nella figura del Sindaco di Teramo, qualunque fosse la maggioranza politica del momento, e l’unica volta in cui si è operata una scelta diversa è stato indicato in ogni caso il Sindaco di un Comune sede di presidio ospedaliero – proseguono i due primi cittadini – questo al fine di garantire la piena rappresentanza di tutte le istanze. Oggi, senza alcuna discussione preventiva nel merito e nel metodo, il centrodestra, dimostrando ancora una volta di non aver alcun rispetto delle istituzioni, ha deciso di operare una vera e propria forzatura, sulla scorta di una mera spartizione politico-partitica, portando all’elezione del Sindaco di un Comune che oltre a non ospitare un presidio ospedaliero sul territorio non è nemmeno sede di un distretto sanitario”.
Per i due primi cittadini, in questi anni, il Sindaco del Comune di Teramo, in qualità di presidente del comitato ristretto, ha sempre “garantito un’azione trasversale e di alto profilo istituzionale, volta a tutelare il diritto alla salute su tutto il territorio provinciale, anche promuovendo la rappresentanza territoriale ad altre aree della provincia, oltre a quelle sede di presidi ospedalieri, quali Civitella in rappresentanza delle aree interne, e Roseto, Arsita e Tossicia quali invitati permanenti”.
“Come presidente del comitato ristretto – dichiara D’Alberto – ho sempre confermato, con la mia azione, la volontà di lavorare tutti insieme e di dare riconoscimento e rappresentanza a tutta la comunità. Tanto che è stata proprio una mia volontà, quando il Comune di Giulianova non era tra i membri del comitato, chiamarne il sindaco in qualità di invitato permanente. Così come, proprio in virtù del mio rispetto verso Atri, sede di presidio e riferimento sanitario dell’area del Cerrano, ho atteso la rielezione del sindaco, dopo l’annullamento delle elezioni, per procedere alla ricostituzione del comitato, evitando la sostituzione di Atri con un altro Comune. Questo vuol dire rivestire un ruolo istituzionale e guardare al bene dell’intera collettività teramana”.