Al Comune di Chieti, la Corte dei Conti ha rilevato “criticità dei flussi” di cassa nella gestione finanziaria dell’Ente, chiedendo una verifica degli ispettori del Mef.
Restano sotto osservazione le finanze del Comune di Chieti dove, secondo l’ultima relazione della Corte dei Conti, firmata dal presidente della sezione abruzzese Antonio Frittella, si rilevano criticità. Già il 27 settembre del 2017, nell’esame del periodo compreso tra gennaio ed agosto i giudici contabili avevano rilevato un “buco da quasi 15 milioni di euro”. Poi nel successivo report la situazione era lievemente migliorata e il debito era sceso a 12,7 milioni di euro.
Come riporta oggi il quotidiano “Il Centro” nelle 8 pagine della nuova relazione emergono “criticità dei flussi” di cassa e viene intimato un ultimatum ai politici teatini. La Corte dei Conti chiede ai Servizi ispettivi di finanza pubblica di disporre un’ispezione.
Così nella relazione riportata dal quotidiano “Si richiama l’attenzione del consiglio comunale sui profili di criticità segnalati affinché provveda all’adozione di idonei interventi tesi a garantire il conseguimento nella gestione della liquidità. Il ricorso all’anticipazione di cassa, pur consentito dalla legge, è sintomo di difficoltà dell’ente nella gestione dei propri incassi e pagamenti», dice l’organo di controllo. Il ripetuto ricorso a tale strumento induce a dubitare che la perdurante sofferenza di liquidità derivi da un mero disallineamento temporale fra incassi e pagamenti e che costituisca, invece, un sintomo di latenti e reiterati squilibri nella gestione della competenza tra le risorse in entrata, che l’ente possa effettivamente realizzare, e le spese che si è impegnato a sostenere. E’ necessaria una riprogrammazione del bilancio con scelte atte a garantire l’incremento dell’ammontare delle entrate certe e ripetitive e/o la riduzione delle spese correnti. L’ispettorato generale di finanza del dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del ministero dell’Economia ha avviato, negli anni precedenti, una verifica amministrativo-contabile nei confronti del Comune in esito alla quale sono emerse diverse criticità rispetto alle quali l’ente non sempre ha fornito risposte esaustive né ha sempre adottato misure utili per la definizione delle irregolarità segnalate”.
Il sindaco Umberto Di Primio e l’assessore alle Finanze Valentina Luise assicurano che sono già stati avviati interventi su ogni singolo settore e sulla Teateservizi per invertire il dato negativo legato alla scarsa capacità di riscossione e annunciano che il Comune sta predisponendo una memoria per il Ministero dell’Economia e Finanze e che attendono ed auspicano un’ispezione
del Mef per fare chiarezza anche su eventuali responsabilità gestionali. I due amministratori pubblici evidenziano che troppi i cittadini non pagano i tributi e i servizi comunali determinando la gran parte delle criticità di cassa.
Duro attacco politico dal Movimento 5 Stelle. I consiglieri comunali Manuela D’Arcangelo ed Ottavio Argenio come già fatto il 12 novembre scorso, tornano a sollecitare l’istituzione di una commissione d’inchiesta sui conti del Comune.
Il consigliere Argenio afferma che “questa giunta e la precedente non sono state in grado di programmare un’attenta azione amministrativa e hanno contratto debiti e sostenuto spese ben maggiori di quelle che avrebbero potuto affrontare. Gli evasori sono un capro espiatorio poichè Teateservizi, fino al 2016/2017, non è mai stata in grado di lavorare efficacemente a causa della mancata adozione di un adeguato piano industriale e anche ora sconta pesanti inefficienze legate sia alle modalità gestionali sia alla scarsa capacità di controllo analogo del Comune. Il sindaco, al suo ultimo mandato, già proiettato verso altre istituzioni, non ha compiuto, negli ultimi anni, nessun vero atto politico e amministrativo e ha lasciato aggravare la situazione di stallo in cui la città è stata costretta da almeno 10-15 anni a causa dell’incompetenza di un’intera classe politica”.
Il consigliere di Giustizia sociale ed ex assessore della giunta Di Primio, Bruno Di Paolo chiede le dimissioni del primo cittadino affermando che in questo modo, il sindaco consentirebbe a chi prenderà il suo posto di iniziare subito il risanamento delle casse comunali.