Comuni ricicloni 2022: Villa Santa Maria è ancora il più virtuoso

Anche nel 2022 Villa Santa Maria rimane il Comune più riciclone d’Abruzzo. Nella classifica di Legambiente conferma il primato anche la provincia di Chieti ma rispetto al 2021 i Comuni “Rifiuti free” scendono

Villa Santa Maria e la provincia di Chieti sono Comune e Provincia più virtuosi per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti in Abruzzo.

I risultati del report di Legambiente sono stati resi noti a Lanciano nel corso del quinto Ecoforum in occasione del quale è emerso anche che i Comuni “Rifiuti free” nel 2022 sono scesi a 91 rispetto ai 102 dell’anno precedente.

Insieme ai presidenti nazionale e regionale dell’associazione ambientalista Stefano Ciafani e Giuseppe Di Marco, erano presenti alla manifestazione l’assessore regionale all’ambiente Nicola Campitelli, il presidente di Ecolan Massimo Ranieri, sindaci e rappresentanti di comuni e diverse Istituzioni.

Il presidente Di Marco presentando il rapporto annuale dei Comuni Ricicloni d’Abruzzo ha parlato dello stato in essere della raccolta differenziata e ricordato che l’iniziativa di Legambiente premia i «Comuni virtuosi che hanno saputo organizzare la gestione dei rifiuti in maniera efficiente permettendo il raggiungimento di obiettivi ambiziosi. Infatti, per entrare nella speciale classifica Rifiuti Free, non basta rispettare gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata (fissata al 65%) ma occore mantenere la produzione dei rifiuti non recuperabili sotto i 75 Kg/anno per abitante e bisogna puntare alla riduzione del rifiuto, a sistemi innovativi di gestione, alla realizzazione degli impianti dell’Economia circolare e alla capillare informazione e partecipazione attiva dei cittadini.
Questa edizione mette in evidenza un leggero scivolamento della media regionale di raccolta differenziata pari al 64,3%, con una flessione di -0,7% rispetto all’anno precedente ed una produzione di 163,50 kg/anno/ab. di secco residuo con un +6,7 kg/anno/ab. Allo stesso modo i comuni Rifiuti Free scendono a 91 rispetto ai 102 dell’anno precedente (-11) mentre sono 239 i comuni Ricicloni (+6) e costituiscono il 78% del totale. Restano 66 comuni che non raggiungono i limiti di legge. In sintesi, crescono i comini Ricicloni +2% (incremento sul totale rispetto all’anno precedente) ma frenano quelli rifiuti Free -3%.
Per migliorare questo scenario, prassi virtuose e sperimentazioni innovative devono essere alla base dell’azione dei nostri territori per un impegno sempre più rispettoso degli scenari previsti con l’avvento dell’Economia circolare che impone la massima attenzione al recupero di materia e al suo costante riutilizzo all’interno del ciclo economico.

Questo significa poter contare anche su di una rete impiantistica da mettere in campo, ampiamente adeguata a soddisfare il fabbisogno regionale e con filiere di recupero d’eccellenza, a partire da quella dei rifiuti organici sempre in continua evoluzione tra compostaggio, digestione anaerobica, recupero di energia e produzione di biogas e di biometano. Del resto, i nuovi finanziamenti del PNRR hanno messo al centro dell’azione nella nostra Regione proprio
questi impianti e comuni e consorzi stanno cercando di svilupparli con impegno attingendo positivamente anche ad ulteriori forme di finanziamento.
Un modello virtuoso che va necessariamente sostenuto per aiutare concretamente la nostra Regione ed il Paese a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, senza dimenticare che l’energia proveniente da fonti rinnovabili contrasterebbe anche l’aumento delle bollette, tema al momento molto preoccupante e sentito insieme a quello dell’emergenza climatica in atto.
Una diffusa rete impiantistica e un corretto ciclo dei rifiuti basato sul recupero di materia prima seconda, ovviamente non possono prescindere da un adeguato sistema di controllo pubblico ambientale.
Il ruolo della politica è fondamentale in questo momento così delicato, a partire dal nostro governo regionale che è chiamato ad aggiornare il Piano regionale dei rifiuti, con l’obiettivo di rafforzare la strategia locale di uscita dalle discariche e puntare con forza su: riduzione dei rifiuti, implementazione di sistemi sempre più innovativi di raccolta differenziata, applicazione della tariffazione puntuale e dei Criteri Ambientali Minimi e Green Public Procurement e investimenti decisi nella filiera degli impianti che servono all’Economia circolare, a partire da quelli già in atto come i biodigestori di Cupello, Lanciano, Città Sant’Angelo e Teramo.
Questo modello, insieme alle risorse straordinarie messe in campo dalla UE, rappresentano un’occasione unica per far fare quel salto di qualità necessario e salutare alla nostra Regione che non può essere persa o rallentata ma va accompagnata con una sana corresponsabilità e coerenza».

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