Tornano ad esprimere forti preoccupazioni i balneari abruzzesi dopo la decisione dell’Ue di non prorogare le concessioni demaniali.
Bisogna rivedere al più presto la “direttiva Bolkestein“: lo chiedono a gran voce i balneari abruzzesi preoccupati per la decisione dell’Unione europea di non prorogare le concessioni demaniali.
In una nota di Confartigianato Teramo si legge che “La sentenza della Corte Europea era scontata e quindi il Governo Renzi, più volte sollecitato dalla nostra Associazione Nazionale di Categoria, avrebbe dovuto già trovare una soluzione.Non siamo più padroni del nostro territorio nazionale; chiunque potrà aggiudicarsi la gara e non è ancora chiaro se verrà riconosciuto all’attuale gestore un punteggio diverso rispetto a chi inizierà una nuova attività. Questo e tanti altri sono gli interrogativi ai quali il Governo dovrà dare una risposta chiara. Dopo le tante restrizioni che l’Unione Europea ha imposto all’Italia, creando un periodo di crisi che dura da oltre gli 8 anni, vogliono prendersi anche il nostro meraviglioso territorio costiero ricco di località famose in tutto il mondo.Ci hanno imposto di bandire gare per la gestione delle nostre spiagge senza precisare come verranno valutate le strutture esistenti realizzate dagli attuali gestori con una vita di sacrifici. Non è chiaro chi dovrà valutarli, come valutarli e se verrà tenuto conto dell’avviamento di tali attività.Abbiamo letto che il consigliere delegato dalla Regione Abruzzo Monticelli sta lavorando per trovare qualche spiraglio avanzando una soluzione possibile come quello delle “ risorse limitate “ visto che in Italia riguarda le tante spiagge libere che possono ancora essere messe a bando. Si spera che non tutte le attività saranno colpite dalla Bolkestein. Questa a ns. avviso può essere una soluzione che la Corte Europea può accettare anche in considerazione che la stessa ha comunque aperto qualche spiraglio. Abbiamo bisogno che vengano approvati gli emendamenti ai decreti degli enti locali, una sorta di Legge Ponte utile per evitare il vuoto normativo. Si potrebbe trovare inoltre un accordo nel quale si privilegiano in qualche modo le attività di lungo servizio.Resta il fatto che, comunque, prima o poi le spiagge andranno a bando, ma bisogna vedere con quali criteri». Chi beneficerà di questa legge? I Comuni? o come sempre lo Stato Italiano creandosi una ulteriore entrata che verrà sottratta al territorio. Speriamo di no, speriamo che prevalga il buon senso e che si trovi al più presto la soluzione più appropriata. Se tutto questo non avverrà scenderemo, da subito, sul piede di guerra mobilitando tutta la categoria al fine per far valere tutti i diritti acquisiti “.