Al via anche all’ospedale “Santissima Annunziata” di Chieti la somministrazione del farmaco Remdesivir, l’antivirale usato nella cura delle persone positive al coronavirus che presentano un quadro clinico più complesso.
Cresce in Abruzzo il numero delle persone positive al Covid 19 e all’ospedale “Santissima Annunziata” di Chieti è arrivato ieri, 25 marzo, il farmaco Remdesivir.
L’antivirale, creato per il trattamento dell’ebola, e successivamente Sars e Mers ed altre tipologie di coronavirus che avevano colpito alcuni Paesi asiatici, non è ancora stato approvato dalle autorità per l’uso terapeutico, e al momento viene somministrato per uso compassionevole ai pazienti con Coronavirus che versano in gravi condizioni, in assenza di altri trattamenti.
Per gli studi in corso sono stati individuati e selezionati da Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, 12 centri in tutta Italia con il maggior numero di pazienti. I dati raccolti serviranno a far avanzare le conoscenze scientifiche non solo su efficacia e sicurezza di questa molecola, ma più in generale sul virus. Sono in corso ulteriori studi in collaborazione con enti come l’Oms e il National Institute of Allergic and Infectious Diseases (Niaid) statunitense”.
Il professore Jacopo Vecchiet, docente dell’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara e direttore dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive del Policlinico di Chieti, spiega che il primo paziente ad essere trattato, che prima si trovava nel nostro reparto, si trova attualmente in quello di Terapia Intensiva, diretto dal professore Salvatore Maurizio Maggiore.
Nei nostri reparti medici, riconvertiti all’assistenza dei pazienti affetti da Covid 19, aumentano i casi ma l’infezione va combattuta soprattutto sul territorio e quindi bisogna seguire le direttive del Governo e restare a casa per non diventare veicoli di contagio”.
La Terapia intensiva, nelle ultime ore, ha visto aumentare il numero dei pazienti gestiti dall’équipe di Rianimazione: in media al Santissima Annunziata i ricoveri, per sospetto Coronavirus, sono circa 40 al giorno, gestiti nei reparti dedicati e attrezzati grazie alla riorganizzazione di tutte le attività del presidio, quasi interamente ridisegnato per fare fronte all’emergenza al meglio delle proprie possibilità. Un surplus di lavoro per l’ospedale teatino indicato come Hub nel trattamento dei casi di Coronavirus, dove attualmente sono ricoverate 119 persone.
Al Policlinico intanto la maggiore difficoltà è quella di avere disponibilità di posti letto in Terapia intensiva, Malattie infettive, Pneumologia sub intensiva e Medicina per curare al meglio i pazienti. Medici e personale paramedico, come sta avvenendo in tutta l’Italia, stanno lavorando con abnegazione e a ritmi disumani per salvare la vita ai pazienti.
IL SERVIZIO DEL T8: