La situazione occupazionale abruzzese, con l’emergenza coronavirus, è peggiorata e le piccole e micro imprese rischiano di essere le più penalizzate. Si registrano, infatti, ritardi nel pagamento della cassa integrazione in deroga e i sindacati tornano a lanciare un appello alla Regione.
Avevamo già chiesto all’assessore regionale al Lavoro Piero Fioretti di attivare il tavolo con le banche, i sindacati e le associazioni datoriali, visto che a livello nazionale il Governo ha già siglato un accordo con l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, spiega al Tg8 il segretario generale della Uil Abruzzo Michele Lombardo ricordando che sono oltre 100mila i lavoratori abruzzesi in cassa integrazione, 54mila dei quali sono in attesa di vedere liquidate le indennità perchè le domande, inoltrate dalle imprese alla Regione, non sono ancora pervenute all’Inps che non può procedere con i pagamenti.
I sindacati sono molto preoccupati perchè la cassa integrazione in deroga è ferma la palo visto che la Regione sta raccogliendo le domande mediante la piattaforma telematica, attivata circa 10 giorni fa, ma non le ha ancora inviate all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Nella serata di ieri intanto è arrivato il primo via libera all’Inps per l’erogazione della Cassa integrazione in deroga in favore di 264 lavoratori, pari a 63.056 ore, e oltre 500 mila euro di valore: sono i primissimi numeri della Cassa integrazione in deroga erogata in favore dei lavoratori delle piccole e piccolissime imprese a causa dell’emergenza sanitaria legata la Covid-19 e a comuncarlo è l’assessore alle Politiche del Lavoro Piero Fioretti.
“Si tratta solo di un primo, parziale, dato in relazione alle domande presentate, ma è anche vero che il provvedimento di concessione della cassa in deroga apre un momento importante di tutta la procedura allestita dalla Regione Abruzzo”, ha dichiarato l’assessore alle Politiche del Lavoro, Piero Fioretti. “A poco tempo dall’apertura della piattaforma, con una procedura di validazione complessa, siamo stati in grado di fornire i primi beneficiari all’Inps che successivamente provvederà ad inviare ai lavoratori il trattamento di cassa in deroga.”
Il pagamento della cassa in deroga sarà erogato dall’Inps solo dopo che il datore di lavoro avrà fornito il modello SR41 relativo al mese precedente. Le prime erogazioni riguarderanno dunque il periodo che va fino al 31 marzo. La piattaforma per la presentazione delle istanze da parte delle aziende è partita ufficialmente l’8 aprile e nel giro di pochi giorni il sistema informatico ha gestito migliaia di richieste.
“Per esaminare le domande è stato creato un gruppo di lavoro”, ha aggiunto l’assessore Fioretti. “Ieri il primo provvedimento che dà il via libera alla cassa in deroga a cui daremo seguito con numeri crescenti per uno smaltimento in tempi rapidi. Non siamo di fronte a grandi numeri, ma questo non toglie importanza al lavoro fin qui svolto in condizioni di emergenza sanitaria e con un quadro normativo in continua evoluzione che ha obbligato le strutture regionali a continue modifiche della modulistica. Peraltro, è il caso di sottolineare che la piattaforma non ha avuto alcun blocco informatico, che è stata fornita tutta l’assistenza necessaria in fase di elaborazione delle domande e questo ha permesso alle aziende di presentare le istanze senza particolari affanni. C’è ancora molto da lavorare, ma il fatto che ieri abbiamo autorizzato i primi lavoratori al trattamento di cassa ci rende ottimisti per il futuro”, ha concluso l’assessore Fioretti.
Sulla questione relativa alla cassa integrazione, si è espresso anche il centrosinistra abruzzese con una nota firmata da: Michele Fina, segretario Regionale PD Abruzzo; Daniele Marinelli, responsabile Economia e Lavoro PD Abruzzo; Daniele Licheri, segretario Regionale Si Abruzzo; Fabio Ranieri e Tommaso Di Febo, coordinatori regionali Articolo Uno Abruzzo; Giorgio D’Ambrosio, segretario regionale Psi, e Camillo D’Alessandro, deputato di Italia Viva.
“Sulla cassa integrazione in deroga la Regione Abruzzo è ferma al palo. Sembra incredibile ma è proprio così: l’Inps ha comunicato di non aver ricevuto neppure una pratica. Siamo a quota zero, mentre circa 54mila lavoratrici e lavoratori abruzzesi aspettano la liquidazione della loro indennità. Come abbiamo più volte denunciato, raccogliendo l’allarme e il grido di dolore da parte delle forze sociali, la Regione si è fatta trovare completamente impreparata: prima l’inspiegabile ritardo nell’attivazione delle procedure; adesso questa incredibile attesa prima dell’inoltro all’INPS delle pratiche ricevute sulla piattaforma online regionale. Adesso basta; c’è un limite a tutto.
Fin dall’inizio di questa emergenza, la coalizione di centrosinistra abruzzese, con grande senso di responsabilità, si è astenuta dalle polemiche e ha manifestato piena volontà di collaborazione, dichiarando la propria disponibilità a dare una mano. Per tutta risposta abbiamo dovuto assistere all’atteggiamento irresponsabile di una Regione interessata soltanto a pretestuose polemiche con il Governo nazionale e prigioniera della sua stessa propaganda. I lavoratori abruzzesi stanno pagando sulla loro pelle i ritardi, l’inadeguatezza e l’improvvisazione di chi ha la responsabilità di governare l’Abruzzo ma si comporta come se così non fosse.
Oggi Marsilio dichiara alla stampa di voler svolgere un ruolo da protagonista, avviando una campagna di confronto con le forze produttive e sindacali. Il governatore è senza vergogna. Si tratta delle stesse forze produttive e sindacali che da settimane chiedono invano di essere ascoltate, che hanno espresso in tutti i modi possibili le loro preoccupazioni per lo stato di incertezza e di confusione delle procedure regionali e che sono state escluse da ogni confronto prima che la maggioranza partorisse una legge sull’economia infarcita di propaganda, che lascerà tra le mani delle imprese e dei lavoratori soltanto un pugno di mosche.
È ora di scendere da Marte e capire che la misura è colma. Così non si governa una Regione come l’Abruzzo. Siamo stufi di assistere all’irritante spettacolo di chi pensa soltanto a mettere a disposizione una cassa di risonanza a Meloni o Salvini, mentre gli abruzzesi sono costretti a pagare il prezzo di questo disastro. Si provveda immediatamente a colmare il ritardo, convocando le parti sociali e dando finalmente risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori che da troppo tempo soffrono l’inaccettabile inconcludenza del Governo regionale.”
Il Servizio del Tg8:
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