Coronavirus Abruzzo: ex Blutec Atessa, “Garantire la sicurezza dei lavoratori”

I sindacati e i lavoratori della ex Blutec di Atessa, alla ripresa delle attività nello stabilimento, dopo lo stop dovuto all’emergenza coronavirus, chiedono maggiore sicurezza e il rispetto degli accordi presi con l’azienda.

Le Rsu e le Rsl della Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil della ex Blutec lanciano l’allarme sulla situazione in cui è stato lasciato lo stabilimento di Atessa in questo periodo di emergenza coronavirus.

I rappresentanti sindacali dicono che le attività di manutenzioni sui macchinari e sul capannone sono pari allo zero e che solo, grazie alla caparbietà e alla voglia di lavoro dei lavoratori, si è riusciti ad andare avanti.

In una nota i Sindacati, inoltre, affermano che ” Dopo tante avversità, finalmente la nostra realtà vede uno spiraglio di luce con una nuova azienda, un nuovo interlocutore che sta investendo su tutti noi.

In questi giorni surreali, le nostre certezze sono state superate dalla paura di un nemico invisibile, viviamo con preoccupazione ed inquietudine il rischio per noi e per le nostre famiglie.

In questo contesto abbiamo cercato e continuiamo ad impegnarci ogni giorno al fine di sviluppare un protocollo di sicurezza specifico per il nostro stabilimento, che riprenda le linee guida dettate dell’accordo del 14 Marzo di CGIL, CISL e UIL, datori di lavoro e Governo.

Il protocollo nel dettaglio prevede, la misurazione della temperatura all’ingresso dello stabilimento, sanificazione una volta a settimana nella giornata di sabato pomeriggio, mascherine chirurgiche con apposita certificazione una volta al giorno, coinvolgimento attivo delle RLS per il costante monitoraggio e l’efficacia applicazione delle nuove misure emergenziali, dispenser di gel igienizzanti, distanziamento sociale, aumento di cicli di pulizia ordinaria”.

I sindacati ritengono assolutamente fondamentale per la sicurezza dei lavoratori che l’azienda rispetti ogni singolo punto condiviso e le RLS e RSU di stabilimento stanno monitorando quotidianamente il lavoro che l’azienda sta svolgendo, ed evidenziano che continuamente fanno nuove proposte con l’obbiettivo del rischio zero.

Nella nota si legge che “Negli ultimi giorni, anche se non direttamente, ci siamo sentiti tirati in ballo da un comunicato inviato alla stampa che nei fatti mette in dubbio il nostro impegno.

Il documento dichiara che le sanificazioni non sono state effettuate, non sta a noi difendere l’azienda, ma il nostro operato si, dobbiamo correggere questa cattiva informazione che sta buttando fango sul nostro impegno e sulle operazioni svolte da MA, con il rischio di gravi ripercussioni sul lavoro oltre che sull’immagine di tutti. Ci sono stati consegnati due certificati di avvenuta sanificazione rilasciati da una ditta specializzata, operazioni avvenute i giorni 10 e 21 aprile 2020.

Lunedì mattina, al rientro, abbiamo riscontrato dei problemi, prontamente abbiamo fermato le attività produttive senza far perdere salario ai lavoratori, con le norme a disposizione e con la disponibilità aziendale, non comprendiamo il fatto che si faccia perdere giornate di lavoro alle Lavoratrici e ai Lavoratori se non necessario. Riteniamo non sia il momento di fare polemiche o soffrire di manie di protagonismo, i Lavoratori, vi hanno mandato un segnale chiaro, bisogna collaborare per un unico risultato, la sicurezza sul posto di lavoro.

Non accettiamo che il nostro stabilimento e il nostro impegno vengano strumentalmente sbattuti sulla stampa con dichiarazioni inesatte per manie di protagonismo, tutto ciò non fa bene a nessuno, sicuramente non alle Lavoratrici e ai Lavoratori MA”.

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Gigliola Edmondo: