Il consiglio comunale di Pescara ha approvato un ordine del giorno che invita il sindaco e la giunta a sostenere la Asl affinché un centro “Covid hospital” possa essere ospitato all’interno della palazzina ex Ivap, separato dal monoblocco dell’ospedale “Spirito Santo”.
Il Consiglio comunale, nella seduta odierna, 2 aprile, svoltasi in videoconferenza, ha esaminato 9 punti all’ordine del giorno riguardanti le misure economiche e gli indirizzi da adottare nell’ambito dell’emergenza Coronavirus. In particolare è stata votato all’unanimità un Ordine del giorno, proposto dal sindaco Carlo Masci, che prevede il pieno supporto alla Asl affinchè l’ospedale regionale di Pescara, pur in presenza della grave epidemìa in atto, non vada in ulteriore difficoltà nel garantire le altre prestazioni sanitarie extra-Coronavirus.
In una nota si legge che “A tal proposito, l’Ordine del giorno votato all’unanimità invita il sindaco e la giunta a sostenere l’azienda sanitaria affinché un centro “Covid hospital” possa essere ospitato all’interno della palazzina ex Ivap, separato quindi dal monoblocco dell’ospedale Spirito Santo.
L’assemblea si è riunita nel pomeriggio per affrontare i punti all’ordine del giorno rimasti in parte inevasi lo scorso 30 marzo ed è stata incentrata in particolare sulle misure di sostegno alle imprese e alle famiglie finalizzate a contrastare gli effetti economici dell’emergenza sanitaria, in apertura aveva provveduto a licenziare un provvedimento di assestamento di bilancio su somme in entrata riferite alla ristrutturazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica e al cespite finanziario inizialmente destinato a coprire i costi della tornata referendaria poi rinviata; sono passate, sempre a maggioranza, anche la proposta di delibera di revisione e correzione dei comparti del Piano Regolatore generale e di atti di pianificazione. L’assise civica ha inoltre approvato in via definitiva l’acquisizione al patrimonio comunale di circa 4 chilometri di piste ciclabili già di proprietà dell’amministrazione provinciale e del valore di circa 4 milioni di euro (infrastrutture nella quasi totalità ricadenti lungo le golene sud e nord del fiume Pescara).
Il decreto di rinuncia della Provincia, del 2017, ha dunque trovato la sua definizione e permette ora all’amministrazione di poter accelerare verso la realizzazione del progetto organico denominato Ciclopolitana, che prevede una rete di 40 chilometri di vie ciclabili sulla città di Pescara nel più ampio contesto del quadro di riferimento Biciplan che, negli intendimenti, potrebbe permettere di intercettare fondi nazionali ed europei.
L’ultimo punto all’ordine del giorno (il quarto) ha riguardato l’approvazione della proposta di delibera che permette – in presenza dell’emergenza Coronavirus – di far slittare le rateizzazioni non coattive, a far capo sulle annualità 2018 e 2019, della Tari e della Cosap, rateizzazioni che Adriatica Risorse potrà ridefinire solo dopo il 31 maggio 2020. Quest’ultima data, com’è noto, rappresenta invece la scadenza per il pagamento della prima rata 2020 della Tari (tassa sui rifiuti) e della rata unica Cosap. Le quattro delibere esposte hanno avuto anche il voto per l’immediata esecutività”.
I consiglieri comunali di centrosinistra Marinella Sclocco, Stefania Catalano, Giacomo Cuzzi, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli, Giovanni Di Iacovo e Mirko Frattarelli hanno evidenziato che la Lega non avendo i numeri in Consiglio Comunale è stata costretta a ritirare l’ordine del giorno in cui chiedeva di ammainare la bandiera dell’Unione Europea sul Comune di Pescara.
In una nota i consiglieri hanno spiegato che “Dopo un lungo dibattito infatti, grazie al no compatto del centrosinistra, di altre opposizioni e del resto della stessa maggioranza di centrodestra che ha preso le distanze dall’ordine del giorno, la Lega è stata costretta ad annunciare il ritiro del documento. Un fallimento vero e proprio per la Lega messa in minoranza anche nel centrodestra.
Il tentativo della Lega pescarese di umiliare la città, spingendo il sindaco a commettere il reato di ammainare la bandiera europea, è fallito. Bene ha fatto il sindaco Masci a ricordare che in quella bandiera c’è anche la stella italiana: nessuno pensi, aggiungiamo noi, di utilizzare la casa di tutti i pescaresi per le proprie battaglie di partito. Ognuno ha il diritto di contestare la linea politica dei governi e dell’Unione, ma oggi la Lega a Pescara ha subito uno stop fortissimo”.