Coronavirus Abruzzo: Marsilio visita le ex zone rosse. “Nuovi fondi per l’ospedale di Penne”

Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio in visita, questa mattina, a Penne e a Farindola, ex zone rosse dell’emergenza coronavirus. Annunciati nuovi fondi per l’ospedale San Massimo. Nel pomeriggio il governatore incontrerà il sindaco di Bussi sul Tirino Salvatore Lagatta.

Il presidente Marco Marsilio questa mattina, 27 maggio, nel corso delle visite in due località che erano state inserite nelle zone rosse durante la prima fase dell‘emergenza coronavirus, ha annunciato nuovi finanziamenti per l’ospedale San Massimo di Penne.

Il governatore ha detto che il nosocomio “Sarà rilanciato e riqualificato e a settembre dovrebbero partire i lavori ma i fondi attualmente sono fermi al Ministero. L’ospedale, insieme alla Brioni rappresenta per il comune di Penne una delle uniche fonti economiche di un territorio devastato prima dal sisma e poi dall’emergenza coronavirus”.

Al suo arrivo a Penne, prima tappa della sua giornata di visite istituzionali nel Pescarese, il presidente Marsilio ha incontrato il sindaco Mario Semproni. Ad accompagnare il governatore c’erano l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, il nuovo direttore del Dipartimento Sanità della Regione Claudio D’Amario, il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, i consiglieri regionali Luca De Renzis, Guerino Testa e Vincenzo D’Incecco.

I primi due appuntamenti odierni di Marsilio sono dedicati a un sopralluogo nelle ex zone rosse di Penne e Farindola. Alle ore 17 è previsto un incontro riservato con il sindaco di Bussi sul Tirino e alle 17.30 gli esiti del colloquio, incentrato sulle attività inerenti la discarica, saranno illustrati, nel corso di una conferenza stampa, nella sala consiliare del municipio, che sarà trasmessa in diretta sul profilo Facebook della  Regione Abruzzo.

L‘assessore Verì ha aggiunto che “La Regione Abruzzo ha tenuto conto di questo ospedale che serve un’area vasta, importante e soprattutto popolosa”.

Il direttore del Dipartimento Sanità D’Amario ha concluso che “Il progetto riguardante l’ospedale di Penne, risalente al 2013, ha comportato un investimento, solo per la progettazione, di 400 mila euro. Fondi importanti che erano dormienti al Ministero e che sono stati attivati grazie al lavoro svolto dalla Regione Abruzzo”.

“Dopo anni di attesa abbiamo sbloccato i fondi per il presidio ospedaliero San Massimo (Penne) rimasti chiusi nei cassetti dei ministeri”, ha dichiarato il presidente Marco Marsilio. “I fondi serviranno a ristrutturare l’edificio, a migliorare sismicamente la struttura ospedaliera e per acquistare le nuove apparecchiature per la diagnostica. Nei prossimi giorni firmeremo la convenzione con il Ministero della Sanità per l’erogazione del finanziamento di circa 12 milioni di euro.
Aggiungo, inoltre, che la sanità abruzzese ha ottenuto la certificazione dal Tavolo di monitoraggio, proprio ieri, dopo aver raggiunto l’equilibrio finanziario dei conti 2019 della sanità regionale e centrato gli obiettivi fissati per l’anno 2018, certificazioni che consentiranno di ottenere le premialità che saranno utilizzate esclusivamente per il potenziamento della nostra rete ospedaliera come nel caso del presidio ospedaliero di Penne”.

Il Presidente Marco Marsilio, si è soffermato, poi, sulla gestione dei ristori relativa alle ex zone rosse abruzzesi, escluse dal Decreto “Rilancio”.

“Il Governo nazionale non ha inserito, nell’ultimo decreto, i fondi per i Comuni dichiarati zone rosse e pertanto abbiamo dovuto supplire noi con interventi mirati e misure specifiche per il tessuto produttivo, nonostante le difficoltà finanziarie delle Regioni dovute alla contrazione delle entrate”, ha aggiunto Marsilio. “Nelle nostre due leggi regionali, l’ultima delle quali approvata pochi giorni fa, abbiamo previsto un contributo a fondo perduto per le imprese delle ex zone rosse, cumulabile con altre misure, e soprattutto un sostegno economico a favore dei Comuni per le spese legate all’emergenza sanitaria. La Regione sta facendo la sua parte e spero che il Governo nazionale dia anche il suo contributo per questi territorio feriti”.

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Gigliola Edmondo: