Coronavirus Abruzzo: Riaprono attività di silvicoltura, legno e Verde Urbano

L’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Pescara, tramite il suo Presidente, il Dottore Forestale Matteo Colarossi plaude alla decisione del Governo di riaprire la Silvicoltura, la filiera del Legno e Verde Urbano e alla decisione della Regione per la coltivazioni degli Orti, vigneti e ortofrutticole in genere condotti a livello hobbistico (non registrati in camera di commercio).

Tutti i codici ATECO riguardanti la Silvicoltura (02, 02.10, 02.20, 02.30, 02.40) sono ora ammessi tra le attività permesse e di primaria importanza.

“Sono state accolte le nostre richieste di estensione del comparto Bosco-Legna-Energia grazie anche al CONAF (Consiglio Nazionale Ordini Agronomi e Forestali), al CONAIBO (Coordinamento Nazionale Imprese Boschive) all’AIEL (Associazione Italiana Energie Agro-Forestali), al SISEF (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale), all’UNCEM (Unioni Comuni Montani) che hanno dato il loro apporto a livello Nazionale – precisa in una nota Matteo Colarossi presidente dell’Ordine Dottori e Dottori Forestali della Provincia di Pescara –  Un ringraziamento va anche alla Regione che ha raccolto le nostre istanze per agire a livello Nazionale. Adesso il rischio di non avere legna da ardere sia per l’immediato e sia per l’inverno prossimo è scongiurato. Ricordiamo che la Selvicoltura è un’attività altamente sostenibile che mira alla rinnovazione del Bosco coniugando la conservazione con le esigenze dell’uomo. La legna è un prodotto energetico rinnovabile e il suo utilizzo non aumenta la quantità di anidride carbonica nel ciclo del Carbonio a differenza del metano e del petrolio, non rinnovabili, fossili e responsabili dell’aumento della Co2 in atmosfera. Inoltre le attività silvicolturali rispondono a progetti di taglio colturale redatti da dott. Agronomi e da Dott. Forestali che seguono tecniche colturali al fine di far perdurare il bosco nel tempo. La normativa è rimasta la medesima per l’epoca del taglio che prevedeva già per il Ceduo la chiusura del Taglio al 30 Aprile sotto i 1000 m.s.l.m. e il 15 maggio per i boschi di quota maggiore. Per i diradamenti in fustaia il periodo di taglio rimane sempre aperto tutto l’anno. Per tale motivo, ingiustificate e speculative sono le accuse di alcune associazioni che meschinamente vogliono far credere che i provvedimenti del Governo deroghino le normative esistenti e che si sia dato l’avvio a deforestare l’Italia. Purtroppo le accuse sono state accompagnate sui social, da parte di alcuni esponenti e seguaci, anche da offese, minacce di morte e augurii di contagio verso gli operatori del settore. La Silvicoltura non è deforestazione!!! Anzi è la disciplina che la combatte prima di ogni legge di tutela. Per essere precisi attualmente in Italia il prelievo legnoso annuale è stimato (INFC) al di sotto del 20% della crescita in volume annua dei boschi. In Abruzzo siamo al 10%. Valori bassissimi considerato che, per l’assestamento Forestale, si potrebbe tagliare fino al 100% senza depauperare le foreste. Quindi tali speculazioni rimangono infondate. Accolte sono state anche le richieste per il settore del Verde Urbano, la prevenzione e la manutenzione degli alberi ornamentali presenti in Parchi e giardini. Anche queste attività sono state incluse grazie al Governo e all’Ordinanza del Presidente della Regione che contestualmente al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ha incluso la possibilità di coltivare orti, vigneti, e ortofrutticole ma sempre all’interno del confine comunale. Per quest’ultime attività, Conclude il Presidente Colarossi, provvederemo a chiedere spiegazioni per le diverse casistiche e a chiedere deroghe o provvedimenti futuri. È il caso degli oliveti pedemontani e montani di proprietà o in possesso di cittadini che abitano in città che li coltivano ad uso domestico che se abbandonati potranno essere un pericolo per la regimazione delle acque e per la diffusione degli incendi.”

Luca Pompei: