Ruzzo Reti lancia l’allarme: da quando è scoppiata l’emergenza Coronavirus in Abruzzo, il consumo d’acqua è salito circa del 30%.
È come se fosse ogni giorno sabato o domenica, quando normalmente si registrano maggiori consumi. Ormai da numerose settimane, ovvero da quando la gente è in casa, come richiesto nel Decreto emergenza, si sta registrando un consumo più elevato, basta considerare solo il fatto che si raccomanda di lavarsi spesso le mani, e che comunque stando sempre in casa, si utilizza ovviamente più acqua. A rendere più complicata la situazione è l’inverno scarsamente piovoso che si è registrato quest’anno e che, con l’estate che si avvicina, dipinge uno scenario tutt’altro che incoraggiante. Una situazione molto delicata, e la società acquedottistica della Ruzzo Reti Spa di fronte alla carenza di risorse idriche con cui alimentare l’acquedotto, ha da subito optato per chiudere tutti i fontanini pubblici, varando un rafforzamento del monitoraggio interno su serbatoi ed impianti aziendali, e richiamando infine la popolazione ad un consumo responsabile dell’acqua potabile: vietato irrigare orti e giardini, vietato lavare la macchina, vietato sprecare l’acqua delle fontanelle pubbliche, meglio la doccia che la vasca da bagno per l’igiene personale e utilizzo del frigo per l’acqua fresca.