Coronavirus: lettera di un internato a Teramo ai tempi della “Spagnola”

Una straordinaria scoperta della Soprintendenza archivistica e bibliografica di Abruzzo e Molise nell’ambito di un progetto del Mibact: il ritrovamento di una lettera di un internato al Manicomio di Teramo del 1918, in piena epidemia da “Spagnola” e che suona drammaticamente attuale.

La ricerca condotta da Maria Teresa Ranalli ed Alessandra Di Giovanni, per conto della Soprintendenza archivistica e bibliografica di Abruzzo e Molise, ha portato al ritrovamento di una lettera datata 29 settembre 1918 scritta da tale Fiorindo, un internato nel manicomio di Teramo. La lettura affidata al noto attore e regista abruzzese Edoardo Oliva che ha dato voce al povero Fiorindo, già in manicomio da quasi 20 anni, terrorizzato dalla tragica pandemia della “Spagnola” che nel mondo causò, subito dopo la Grande Guerra, oltre 10 milioni di morti, con modalità molto simili al Covid 19. L’uomo scrive al fratello descrivendo il dramma che quotidianamente si vive all’interno della struttura sanitaria con decine di morti al giorno e che ricorda certe tragiche situazioni vissute, ai giorni nostri, in molte Rsa italiane. Nella parte finale una sorta di testamento la cui esecuzione è affidata al fratello ed appare commovente il modo con il quale il povero Fiorindo affida i suoi pochi averi al suo congiunto e conclude con uno struggente addio. Secondo gli studi Fiorindo si salvò da quella terribile epidemia ma morì suicida, all’interno del manicomio, nel 1929.

TUTTE LE NOTIZIE SUL CORONAVIRUS, CLICCA QUI