Coronavirus, i fedeli di Vasto chiamano in soccorso il patrono san Michele Arcangelo.
La comunità vastese è molto legata a san Michele Arcangelo invocato ogni qualvolta una calamità colpiva o minacciava di colpire la città. E’ accaduto nel 1805 quando per l’esplosione di un nuovo vulcano nel vicino Matese, si sentirono ripetute scosse telluriche, che causarono ingenti danni in molti paesi limitrofi, ma Vasto fu salvata. Altra circostanza tra il marzo del 1817 e il gennaio del 1818, quando una terribile epidemia costò la vita a oltre 2.500 persone a Vasto e anche nel 1837 quando il colera si riaffacciò alle porte della città ma la malattia colpì solo di sfuggita queste terre. Don Antonio Totaro, parroco della chiesa in cui è custodita la statua del nostro patrono, invita a vivere ognuno nella propria casa una novena a San Michele Arcangelo, per chiedere il suo intervento per questa nuova peste il coronavirus in maniera sprituale insieme ogni sera alle ore 19,00 a partire da domenica 22 marzo per 9 giorni per recitare insieme le invocazioni come da foglio allegato. Iniziativa alla quale hanno aderito tutti i parroci della zona pastorale di Vasto che incoraggiano il popolo vastese a fare altrettanto per invocare a gran voce la protezione dell’Arcangelo Michele.