Covid 19 Abruzzo, ecco i dati aggiornati al 18 giugno. Nessun nuovo caso di positività ma 1 decesso. Attualmente i positivi sono 434. Continuano a diminuire i pazienti ricoverati.
In Abruzzo dall’inizio dell’emergenza sono stati registrati 3281 casi positivi al Covid 19, diagnosticati dai test eseguiti nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo, dall’Università di Chieti e dal laboratorio dell’ospedale dell’Aquila.
Rispetto a ieri non si registra alcun nuovo caso su un totale di 1477 tamponi analizzati.
58 pazienti (-3 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 2 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 374 (-1 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.
Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 458 pazienti deceduti (+1 rispetto a ieri). L’ultimo decesso è riferito a una 80enne di San Giovanni Teatino; 2389 dimessi/guariti (+3 rispetto a ieri, di cui 119 che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19, sono diventati asintomatici e 2270 che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi).
Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 434, con una diminuzione di 4 unità rispetto a ieri.
Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 95546 test, di cui 89233 sono risultati negativi.
La differenza tra il numero dei test eseguiti e gli esiti è legata al fatto che più test vengono effettuati sullo stesso paziente. Nel totale viene considerato anche il numero degli esami presi in carico e tuttora in corso.
Del totale dei casi positivi, 246 si riferiscono alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 830 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 1541 alla Asl di Pescara e 664 alla Asl di Teramo.
Il dato riguarda la presa in carico dei pazienti e non coincide necessariamente con la loro residenza anagrafica, in quanto ci sono pazienti residenti in una provincia che sono in cura in una diversa Asl provinciale. Inoltre, per ragioni cliniche, ci sono pazienti che sono stati trasferiti da un ospedale all’altro, anche in presidi di Asl differenti.
Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale alla Sanità.