Annuncia un ricorso al Tar il sindacato Silb Confcommercio all’indomani dell’Ordinanza del governo che dispone la chiusura delle discoteche e dei locali da ballo da oggi al 7 settembre. Il presidente della Fiast Confesercenti Abruzzo Marcello Di Lizio spiega che migliaia di aziende sono in ginocchio.
Silb Confcommercio evidenzia che il nuovo stop costa “quattro miliardi di euro di fatturato annuale di questi esercizi in Italia. Dopo il lockdown solo il 10% dei circa 3.500 locali aveva riaperto i battenti e finora non è arrivato un euro: ora chiederemo compensazioni, anche Iva al 4% e Cig ai nostri lavoratori”.
Oggi è prevista una riunione del direttivo nazionale del Silb per discutere sull’ipotesi di un ricorso di urgenza al Tribunale amministrativo regionale per il ripristino delle modalità di apertura dei locali. Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha annunciato che verrà fornito un sostegno economico e sul tavolo per il momento ci sarebbero 100 milioni di euro.
Il presidente di Fiast Confesercenti Abruzzo Marcello Di Lizio spiega che “E’ stata una doccia fredda, non sappiamo quali motivazioni abbiano spinto chi ci governa a chiudere nuovamente discoteche, locali che già con il lockdown avevano subìto un duro colpo.
Ora dobbiamo confrontarci con le altre associazioni di categoria per intraprendere iniziative comuni. Sono migliaia i locali e l’indotto in Abruzzo e non riusciamo a capire perchè si rischiano contagi più in determinati luoghi e non in altri. Troppo facile prendersela con chi si occupa di intrattenimento e del divertimento delle persone”.
Da oggi, intanto, è vietato ballare in tutta Italia ed è obbligatorio indossare mascherine dalle ore 18 alle 6 del mattino nei luoghi della movida fino al 7 settembre. La decisione arriva dopo una riunione con i governatori in base al Dpcm del 7 agosto e alla nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza.
Sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico.
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