Il mondo sanitario abruzzese è preparato per affrontare una nuova emergenza dovuta al Covid-19: lo hanno annunciato Alberto Albani e Giovanni Tolloso, in diretta su Rete8, nel corso del programma “Pronto Medicina Facile Speciale emergenza coronavirus” condotto da Paolo Castignani.
Durante la penultima puntata Speciale della trasmissione Pronto Medicina Facile dedicata all’emergenza coronavirus, nello studio di Paolo Castignani, il dottor Alberto Albani, coordinatore regionale della Task Force istituita per l’emergenza coronavirus e direttore del Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza dell’ospedale civile di Pescara, e il dottor Giovanni Tolloso, direttore sanitario della Casa di cura “Pierangeli” di Pescara, hanno trattato i principali temi riguardanti i doverosi e necessari adeguamenti apportati dalle strutture sanitarie pubbliche e private per far ripartire l’assistenza, dalle visite ai controlli di routine, dalle cure agli interventi chirurgici sia d’elezione che d’urgenza per rispettare le regole del post Covid19.
Il dottor Albani, dopo aver riassunto tutti i dati riguardanti le strategie e i mezzi messi in campo: dai tamponi e i test sierologici effettuati fino a ieri, 18 giugno, a tutti i dispositivi di protezione individuali e gel disinfettanti, ha detto: “Ci aspettiamo una seconda ondata in autunno e, pertanto, dobbiamo essere attenti e responsabili per non vanificare quanto fatto fino ad oggi. Comunque, il mondo sanitario abruzzese è pronto ad affrontare una nuova emergenza”.
Dello stesso avviso il dottor Tolloso il quale ha aggiunto che “L’esperienza maturata durante questa emergenza, dovuta al Covid-19, ci è servita molto per approntare un sistema in grado di contenere il più possibile i contagi all’interno delle strutture sanitarie. Pazienti e dipendenti vengono sottoposti a tamponi e vengono osservate tutte le regole in chiave preventiva anche grazie a tutti i dispositivi di protezione individuale dei quali ci siamo dotati. Abbiamo costruito un Mose (il modulo sperimentale elettromeccanico finalizzato alla difesa della città di Venezia e della sua laguna dai pericoli associati al fenomeno delle acque alte) e siamo pronti per una eventuale nuova battaglia”.