Covid Abruzzo: nessun caso di variante Arturo, chiudono gli hub vaccinali

In Abruzzo nessun caso di variante Arturo e contagi Covid stabili. Ricoveri in calo e, dopo che gran parte della popolazione si è immunizzata, gli hub vaccinali chiudono. Le somministrazioni ancora  raccomandate ai fragili

In Abruzzo, come nel resto dell’Italia e in Europa, non desta preoccupazione ma in India è boom di contagi dovuti alla variante di Omicron denominata “Arturo”, la stella più brillante dell’emisfero boreale.  E’ lei la nuova ‘osservata speciale’ segnalata in 21 Paesi del mondo che non è presente nell’Unione Europea dove la campagna vaccinale sembra contenere la pandemia al punto che l’Organizzazione mondiale della Sanità potrebbe dichiarare cessata l’emergenza entro il 2023. In Abruzzo l’andamento dei contagi Covid nelle ultime settimane è rimasto stabile e l’ospedalizzazione in calo.

Intanto  domani 1° aprile  chiuderà  il Centro Vaccinale della Stazione di Pescara Porta Nuova e le vaccinazioni anti-Covid saranno effettuate negli ambulatori del Servizio Vaccinazioni  di Via Renato Paolini 47, nella struttura del Vecchio Ospedale di Pescara,  tutti i martedì e i venerdì dalle ore 15 alle ore 17. 

Il responsabile della Campagna vaccinale della Asl Rossano Di Luzio al Tg8 spiega che «sarà l’unico per tutta la provincia di Pescara ma l’azienda sanitaria è pronta a riaprire altri centri in caso di necessità».

Le vaccinazioni anti-Covid per l’età pediatrica verranno effettuate il martedì. La prenotazione è obbligatoria attraverso il link https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it/ o chiamando il numero verde 800 009966

Chi ha più di 12 anni può effettuare la quarta dose (second booster), con vaccino a mRNA purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo).

La nuova forma virale nata dalla ricombinazione di due versioni di Omicron è la variante Arturo e in un mese ha causato un aumento esponenziale dei contagi  del +437%,  con un raddoppio dei decessi (+114%).Il primo caso accertato in Cina: ora è diffusa in altri 17 Paesi. In Europa, invece, resiste la barriera immunitaria creata dai vaccini.

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità nei prossimi mesi e comunque entro il 2023 potrebbe arrivare la dichiarazione di fine emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale ma il Covid è comunque ancora tra noi e la prevenzione è fondamentale.

Il dottor Di Luzio ricorda che «oltre ai vaccini le armi principali per contrastare questo virus rimangono il lavaggio frequente delle mani e le mascherine in luoghi affollati».

Il servizio del Tg8