E’ attesa per oggi pomeriggio la decisione del Tar sul ricorso del governo contro l’ordinanza del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio che ha anticipato di qualche giorno la “zona arancione” rispetto alla decisione governativa di tenere la “zona rossa” almeno fino ad oggi 11 dicembre.
In caso di accoglimento del ricorso potrebbe essere istituita di nuovo la zona rossa fino a domenica 13 dicembre. In alternativa il tribunale amministrativo potrebbe non decidere subito. Ieri il Tar aveva respinto le richieste dei ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia che avevano chiesto ai giudici amministrativi la sospensione immediata dell’ordinanza firmata dal governatore Marsilio perché, secondo il Ministero della Salute, “l’allentamento delle misure di contenimento del contagio Covid rischia di provocare danni irreparabili per la popolazione in termini di rischi per la salute collettiva”.
Il decreto del Tar ha fissato l’udienza telematica per oggi pomeriggio nelle stesse ore in cui la cabina di regia nazionale è chiamata ad esaminare i dati epidemiologici dell’Abruzzo e
certificare se ci sono le condizioni per un passaggio da zona rossa a zona arancione.
A quanto si apprende tra gli elementi a cui l’Avvocatura regionale avrebbe puntato nella memoria difensiva ci sarebbe il fatto che l’Ordinanza di Marsilio del 6 dicembre scorso, con cui l’Abruzzo torna zona arancione, è stata adottata al termine dei 21 giorni di zona rossa e questo sulla scorta dei dati in netto miglioramento registrati nei fine settimana antecedenti, come certificato dal Comitato Tecnico Scientifico Abruzzese. A tale proposito sono diminuiti i ricoveri, sia in terapia intensiva che in area medica, sono aumentati i posti letto e l’indicatore Rt, sotto l’ 1 per cento , si è praticamente allineato alle medie nazionali con un rischio complessivo classificato come moderato. Un miglioramento confermato anche dai successivi report della cabina di regia nazionale. Inoltre, nella memoria si evidenzierebbe l’intento principale dell’Ordinanza di Marsilio, ossia la volontà di salvaguardare la salute pubblica e la vita umana con quella di garantire la tenuta sociale ed economica. Tra le altre cose si contesterebbero gli assunti sulla mancata collaborazione tra Regione e Governo.Nel documento si fa menzione anche alla necessità di trovare supporti giurisprudenziali e sul principio di leale collaborazione Stato Regioni.
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