Sull’incremento dei contagi Covid registrati negli ultimi giorni a Pescara il professor Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di Genetica molecolare dell’Università di Chieti, punta il dito sulla variante inglese.
Il laboratorio di Chieti è uno dei due individuati dalla Regione Abruzzo per il sequenziamento del virus; l’altro è l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise.
“Stimiamo che il 40% dei casi di coronavirus emersi a Pescara negli ultimi giorni sia dovuto ad una variante, molto probabilmente quella inglese, che sta circolando rapidamente sul territorio. Potrebbe essere questa la spiegazione della crescita dei numeri. La variante inglese – ha aggiunto Stuppia – è più contagiosa, ma tutto questo non deve portare al panico, semmai all’estrema prudenza.
L’esperto, inoltre, sottolinea che a Pescara “si iniziano a vedere focolai grandi” e che sul fenomeno “potrebbe aver inciso il collegamento aereo con Londra”.
“Dal 20 dicembre, nell’area Pescara Chieti, abbiamo accertato 160 casi di variante, che sta crescendo molto sul territorio, e altri 25 solo ieri. Uno studio approfondito, sui dati di oggi e di domani, verrà condotto a livello nazionale e, quindi, anche in Abruzzo, per analizzare la situazione, su indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità”.
In Abruzzo, il primo caso da variante inglese, risale alla prima metà di dicembre. La variante si è poi diffusa rapidamente, soprattutto nella provincia di Chieti. Solo a Guardiagrele, paese del Chietino di novemila abitanti, sono emersi una quarantina di contagi. E si registrano anche i primi casi di reinfezione. Ora che i dati stanno crescendo velocemente nell’area di Pescara si teme che all’origine dei tanti contagi vi sia proprio la variante. Ha invece creato meno problemi la variante brasiliana: fermi a tre i casi accertati, nell’Aquilano. Si tratta di persone dello stesso nucleo familiare, di ritorno dal Brasile. Il cluster è stato subito circoscritto.
Stuppia sottolinea che, sul fronte del sequenziamento, l’Abruzzo è “in pole position a livello nazionale”.
“Sulla vigilanza siamo più avanti di molte altre regioni. Grazie al nostro lavoro e a quello dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, riusciamo ad arrivare dal sospetto di variante alla conferma in tempi rapidissimi e questo – ha concluso – consente di avere contezza della situazione”.