La Asl di Teramo da qualche giorno è al lavoro per richiamare i pazienti guariti da Covid19 per una Tac presso il “San Liberatore” di Atri.
Una decisione, rivela stamani il quotidiano IL CENTRO, presa dal coordinatore dell’ospedale Covid di Atri Enrico Marini per avere un quadro sui pazienti e redigere uno studio preliminare utile a fotografare la malattia e come aggredisce il corpo umano. Gli esami vengono eseguiti nella Tac mobile sistemata all’esterno dell’ospedale, sotto l’egida del primario del reparto di radiologia Fabrizio Capone. Presente al controllo di oggi, 1 giugno 2020, anche il medico di Base Emidio Braca di Roseto degli Abruzzi, che è stato contagiato dal Coronavirus e sottoposto ad una terapia innovativa a base di ozono da parte dell’equipe del “San Liberatore”. Quella che, superata la fase dell’emergenza, comincia a diventare una certezza nelle prime relazioni di molti ospedali italiani è che i guariti da Covid-19 hanno strascichi, soprattutto a livello polmonare, destinati a durare nel tempo.
Enrico Marini coordinatore dell’ospedale Covid di Atri: “È stato accertato che l’infezione potrebbe determinare conseguenze a lungo termine sulla funzionalità respiratoria, e talvolta comprometterla in modo irreversibile, soprattutto nei pazienti usciti dalla terapia intensiva. Tanto che nei pazienti più gravi colpiti da Covid, sostengono i primi studi elaborati a livello nazionale dalla Società italiana di pneumologia, il 30% dei guariti avrà problemi respiratori permanenti di fibrosi polmonare.”