Crescono i contagi all’Aquila che nei mesi del lockdown era stata Covid free. Preoccupazione in Comune per la positività di un dipendente, positivo anche il titolare di una nota palestra. Assessori in quarantena.
All’Aquila cresce l’apprensione per i nuovi casi di positività al Covid 19 dopo che per mesi la città era stata considerata Covid free.
C’è preoccupazione in Comune, ad esempio, la positività di un dipendente del settore viabilità infatti, ha fatto chiudere inizialmente per precauzione tutto il settore con i dipendenti in Smart working e varie sorveglianze tra lavoratori ma pure tra amministratori comunali visto che il dipendente in questione per lavoro ha avuto tantissimi contatti nelle ultime settimane. Persona completamente asintomatica che ha avuto la certezza della positività dopo il tampone effettuato a contagio della figlia acclarato.
Appello del sindaco Pierluigi Biondi a tutta la popolazione: responsabilità e rispetto delle regole per evitare che l’epidemia peggiori.
Il primo cittadino afferma:«Nella nostra città, per settimane, mesi in realtà, è stato registrato un bassissimo indice di contagio, da alcuni giorni, però, assistiamo a un innalzamento della curva dei contagi da coronavirus, che ha coinvolto anche un dipendente comunale e costretto alcuni esponenti della giunta municipale all’isolamento fiduciario precauzionale».
Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, lancia un appello «alla responsabilità» e invita i cittadini invitati ad attuare le misure di prevenzione, a cominciare da quella di indossare le mascherine e a mantenere le distanze, ma soprattutto a mantenere la lucidità «per non ingenerare il panico».
Nelle ultime ore il numero di nuovi contagi è di circa 12-13 in più che però seppur noti sino a ieri ancora non erano inseriti nei numeri ufficiali del bollettino della Regione.
Maggiormente colpiti giovani e loro familiari. Ci sarebbero 3 o 4 nuovi focolai in città in definitiva. Ed è stata subito corsa ai tamponi, molti fatti in maniera autonoma anche al Dante Labs con lunghissime file, molti quelli di bambini perché le assenze a scuola già sono numerosissime con intere sezioni sopratutto di infanzia decimate.
C’è un caso nuovo anche all’Universitá ad Economia nella zona di Colle Sapone che fa salire a 4 in contagi in Ateneo dopo le studentesse di Ingegneria a Roio e il caso a biotecnologie a Coppito. L’Ateneo ha messo in campo tutte le procedure di sanificazione e tracciabilità dei contatti e l’Unione degli studenti si è riunita in assemblea. Gli studenti chiedono la risoluzione dei problemi emersi nel sistema di gestione spazi, dai pochi punti di ingresso per rilevazione della temperatura (in particolare a Roio), alla non presenza di tutte le aule nel sistema di prenotazione della app e quindi assenza di tracciamento, all’assenza di prenotabilità delle aule studio, al rischio di lasciare all’aperto gli studenti per ore.
In queste ore forte preoccupazione anche tra i clienti di una nota e frequentata palestra aquilana il cui titolare ha annunciato di essere risultato positivo al Covid su Facebook come ha fatto un calciatore del Pizzoli.
C’è timore anche nel mondo dei locali notturni. Altri hanno chiuso in via precauzionale come la bottiglieria Lo Zio alla fontana Luminosa per positività di un dipendente e il ristorante Mordi e fuggi a San Demetrio (positivo il familiare di un dipendente).
Fanno seguito a Monthy’s Irish Pub, pizzeria La vita è bella, Barrio e Anbra. A Paganica, popolosa frazione dell’Aquila ci sarebbero diversi casi tra i giovani del posto. Ieri i sindaci di Fossa e Villa S.Angelo hanno annunciato due contagi nei rispettivi territori.
A Bazzano è chiuso anche il distretto provinciale dell’Arta, l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente a causa della positività di un dipendente nei giorni scorsi. Il puntare il dito contro i locali di molti però ha scatenato la reazione dell’associazione
Ristoratori Aquilani vs Virus. “Vogliamo con forza e fermezza far presente – dicono – che non siamo noi gli untori! I contagi riconducibili alle nostre attività sono prossimi allo zeropercento; nonostante tutto è gretta consuetudine additare ristoranti, pizzerie, bar e tutto il settore della somministrazione e dell’intrattenimento, quale responsabile della diffusione del virus e, quindi, le attività da dover colpire con campagne di denigrazione. Vogliamo ribadire con forza che nei nostri locali si stanno seguendo scrupolosamente le regole imposte dal governo all’alba della fase 2 e che per un eccesso di zelo alcuni locali, non direttamente coinvolti, hanno scelto in queste ore di chiudere”.
Il Servizio del Tg8: