Crac Curti-Di Pietro a Teramo: Condanne confermate in Appello per gli imprenditori che furono ritenuti in primo grado rei di Bancarotta Fraudolenta.
Sei anni ciascuno per Guido Curti e Maurizio Di Pietro, dunque, riformata la pena, invece, a carico di Nicolino Di Pietro, da bancarotta fraudolenta a bancarotta semplice con una riduzione da tre ad un solo anno. Conferma totale anche per quel che riguarda le confische: i giudici della Corte d’Appello de L’Aquila, infatti, hanno dato seguito alla decisione dei colleghi teramani ribadendo la confisca delle quote societarie di “De Immobiliare” e”Kappa” e ritenendo, di fatto, valida la ricostruzione della pubblica accusa secondo la quale si sarebbe verificato un abbondante flusso di denaro proveniente da imprese fatte fallire ad hoc, transitato all’estero e poi fatto rientrare da conti di società create appositamente a Londra, Lugano ed anche in qualche paradiso fiscale. Confermate anche le provvisionali: 300 mila euro per Sirius e Dft Grafiche, 150 mila euro per la Lgm Costruzioni. Il Crac complessivo si aggirò sui 20 milioni e dalla vicenda scaturirono due procedimenti distinti; il primo a carico di Guido Curti, Maurizio e Nicolino Di Pietro giunto ieri al secondo grado di giudizio; l’altro procedimento a carico di Curti, Di Pietro ed altri cinque imputati accusato di reati fiscali vari ed il noto commercialista teramano Carmine Tancredi, accusato di concorso in bancarotta, procedimento questo che si é concluso con un assoluzione totale.