Crac le Naiadi: marginale la posizione di Calore, amministratore della Progetto Sport dal 2015, che il prossimo 5 dicembre chiederà un rito abbreviato, avendo già in gran parte chiarito.
Rispetto ai capi di accusa più gravi, quelli di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio, sui quali il prossimo 5 dicembre, in tribunale, dovranno rispondere i due principali indagati Luciano e Raffaele Di Renzo; la figura di Lamberto Calore, amministratore unico dal 2015, appare decisamente defilata perché a lui il Pm Silvia Santoro contesta il solo fatto di aver inserito, nella domanda di concordato, crediti inesistenti verso la Regione. Ma su questo punto, fa sapere il suo legale Vincenzo Di Girolamo, il Tribunale Civile de L’Aquila ha già riconosciuto come esistenti i crediti di cui all’imputazione. per cui si confida in una definizione rapida già dalla prossima fondamentale udienza del 5 dicembre:
“Nell’interesse di Lamberto Calore – ci fa sapere il suo legale – é stata preannunciata richiesta di definizione del giudizio allo stato degli atti, confidandosi nel fatto che potrà dedursi l’assoluta estraneità del mio assistito all’accusa rivoltagli”
Ricordiamo che la Procura, in questa complessa inchiesta che va avanti già da diversi anni, contesta in particolare al gestore della Progetto Sport Luciano Di Renzo di aver distratto risorse in vari modi tra i quali la creazione di una pluralità di società e l’affidamento del bar al fratello Raffaele facendogli pagare, secondo l’accusa, un irrilevante canone mensile. Complessivamente si parla di un crac da 800 mila euro.