Poichè hanno commesso diversi reati e rappresentavano un pericolo sociale tre giovani di nazionalità straniera sono stati allontanati dall’Aquila
La Polizia di Stato, ieri, nell’ambito dell’ampia attività coordinata dalla Procura, ha eseguito diverse misure cautelari per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e ha rintracciato, all’interno di una delle abitazioni perquisite, tre giovani tunisini, non in regola con il permesso di soggiorno, che erano destinatati dei provvedimenti.
I giovani erano arrivati in Italia quando erano ancora minorenni ed erano stati accolti in una comunità di accoglienza per stranieri non accompagnati ed avevano beneficiato di un permesso di soggiorno provvisorio, fino al compimento della maggiore età.
Nel periodo di permanenza nella struttura, insieme ad altri connazionali, hanno commesso reati che hanno destato allarme sociale in centro a L’Aquila e sono stati denunciati più volte per rapina, estorsione, rissa, lesioni personali, minacce e spaccio di stupefacenti. Uno dei tre ragazzi, in particolare, era ricercato dalle forze di polizia in quanto capo della baby gang e autore in alcuni episodi violenti, avvenuti al Parco del Castello e al terminal bus di Collemaggio, dove spesso era in compagnia degli altri giovani connazionali rintracciati ieri.
Ai tre tunisini è stato notificato sia il provvedimento di espulsione disposto dal prefetto Giancarlo Di Vincenzo che quello emesso dal questore Enrico De Simone, e sono stati accompagnati, ieri, nei centri per il rimpatrio (C.P.R.) di Palazzo San Gervaso (PZ) e Macomer (OR), in attesa della completa identificazione prima di essere rimandati nei paesi di appartenenza.
Gli investigatori ritengono che la loro presenza nell’abitazione perquisita fa ritenere che i tre giovani tunisini fossero entrati a far parte, oppure fossero in procinto di entrarvi, nel sodalizio criminale smantellato ieri. Leggi anche: Spaccio di droga, smantellata vasta organizzazione L’Aquila
Nel tardo pomeriggio di ieri, inoltre, è stato rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile un albanese, destinatario di misura cautelare nell’ambito dell’operazione di polizia, che ora è recluso nel carcere di Sulmona.
L’Ufficio immigrazione della Questura ha rintracciato anche una cittadina giorgiana, irregolare sul territorio nazionale, alla quale è stato notificato un provvedimento di espulsione con allontanamento volontario dal territorio nazionale.