Un nuovo appello al Comune di Pescara e alla Regione viene rivolto dal vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che riaccende i fari sugli annosi problemi del quartiere Rancitelli dove la situazione peggiora di giorno in giorno.
Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle ha ricordato che “nella più grande piazza dello spaccio di droga abruzzese e una delle più grandi di tutto il centro Italia spacciatori e criminali continuano indisturbati a portare avanti attività illecite e violente”.
Le richieste di legalità e giustizia sociale sono state scandite nel nome di Simona Patanè, la donna che con coraggio ha sempre denunciato il degrado del quartiere, lottando in prima persona proprio al fianco di Domenico Pettinari il quale ha rimarcato che: ” Qui circa il 60% degli appartamenti sono utilizzati come botteghe di morte, per droga e armi, e che non c’è neanche una telecamera di video sorveglianza. L’ inerzia da parte di alcune istituzioni chiede vendetta. Non mi stancherò mai di sollecitare Sindaco e Presidente di Regione ad applicare integralmente la legge regionale 96/96, che io stesso ho contribuito a scrivere, per salvare le periferie da questo degrado sociale. Bisogna subito attuare la recessione dell’assegnazione dell’alloggio per chi delinque nelle case Ater.
Da un calcolo stimato dal sottoscritto Rancitelli-Ferro di Cavallo produce oltre 4 milioni di euro l’anno di denaro sporco ottenuto attraverso lo spaccio di stupefacenti. Questi soldi arricchiscono i criminali che diventano sempre più forti e difficili da prendere. Ma chi pensa che il problema sia racchiuso solo in questo quadrilatero si sbaglia di grosso. Il centrodestra si è riempito la bocca in ogni angolo della città parlando di sicurezza, eppure a oggi l’unica mezza soluzione che è stato capace di trovare è quella dell’abbattimento di un bene pubblico. Ma a cosa servirà? Abbattere, senza contenere il fenomeno della criminalità una volta per tutte, significa solo spostare il problema da un’altra parte.
Chi oggi qui si arricchisce commettendo atti illegali, molto probabilmente, a seguito di un abbattimento degli alloggi, si sposterà a pochi metri, ad esempio nella vicinissima Via Lago di Capestrano o in Via Lago di Borgiano, dove vi sono decine e decine di case popolari vuote e abbandonate e quindi non assegnate. Si sposteranno, forse, anche a Fontanelle, Via Rigopiano, San Donato, in Via Aldo Moro, a Borgo Marino, a Zanni dove vi sono alloggi vuoti.
Che cosa vogliono fare Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia? Abbattere tutte le periferie della città? Certo questa è la classica “soluzione spot” con cui si riempiono le pagine dei giornali, ma chi ha l’onere e l’onore di amministrare un Comune e governare una Regione dovrebbe intervenire massicciamente e con strumenti degni di una politica che mira alla legalità e alla riqualificazione della propria città, non ad abbattere tutto ciò che non sono capaci di gestire.
Qui a Rancitelli servono immediatamente delle telecamere, solo con un capillare sistema di videosorveglianza si può raggiungere l’obiettivo di tenere sotto controllo ogni angolo a rischio. Serve una postazione di polizia fissa h 24, proprio dove oggi tossici e spacciatori fanno da padroni. Serve lo sgombero coatto degli occupanti abusivi e di tutti coloro che utilizzano la casa, e i locali affini, per commettere atti criminali, ma contestualmente le case devono essere subito riassegnate a cittadini onesti per risollevare il tenore sociale del quartiere. Altrimenti basteranno poche ore per rendere vano ogni sforzo e ogni impiego di denaro pubblico, come tra l’altro già è accaduto più volte. Serve, soprattutto, fare un censimento capillare della permanenza dei requisiti degli occupanti le case popolari e sbattere fuori tutti coloro che hanno un tenore di vita sopra le proprie disponibilità, per intenderci: non possono continuare ad occupare un alloggio popolare coloro che girano con macchine lussuose costosissime, gli alloggi popolari vanno dati alla povera gente non ai ricchi.
E’ questa l’unica strada possibile. E invece di tutta risposta, mentre io combatto qui da anni, mentre tanti cittadini onesti ci mettono la faccia come oggi, chi siede nella stanza dei bottoni in Regione Abruzzo approva sanatorie per consentire agli occupanti senza titolo di rimanere indisturbati nelle case di proprietà pubblica. Una vergogna inaccettabile! Noi saremo sempre qui a ricordare a questi signori che la politica è una cosa seria e che quando alle parole non seguono i fatti siamo davanti a una vera e propria presa in giro che i cittadini di Pescara non meritano. Qui c’è gente che è morta senza vedere risolti i problemi che per anni ha denunciato. Adesso basta”.
Oggi voglio ricordare Simona Patane’, una donna fortissima e determinata che ha sempre cercato di migliorare questo fazzoletto di terra che c’è tra via Tavo e il Ferro di cavallo. E’ stata testimone involontaria di atti di violenza, di spaccio e del lerciume che riversano sulle strade i tossicodipendenti che vengono qui ad acquistare la loro dose quotidiana di morte. Situazioni al limite, avvenute negli scheletri dei palazzi in costruzione, visibili dalla sua abitazione. Simona non ha mai ignorato questi episodi, non si è mai girata dall’altra parte. E come lei tantissime persone che oggi sono scese in Piazza con me, o che sono arrivate da altre zone calde della città. Il silenzio, l’indifferenza e il pressapochismo, soprattutto da parte di chi ci governa non può più essere tollerato. E oggi, anche nel nome di Simona, vogliamo tornare a chiedere giustizia per questo quartiere difficile, su cui non è permesso arrendersi!”.